mercoledì 9 maggio 2012

Quel ponte che unisce Palermo e Piazza Armerina

Se un ragazzo di 32 anni conquista il ballottaggio contro un dinosauro della politica, qual'è Leoluca Orlando, se un giovane senza partito, appoggiato da poco meno di mezzo PD, raccoglie circa quarantamila voti, se un consigliere comunale impegnato nel sociale e nel volontariato da sempre, supera e distanzia competitori quali Costa del PDL, presidente regionale del Coni e Arico' del FLI ed MPA, beh allora qualche piccolo merito alla scelta coraggiosa dei nostri leaders Peppe Lumia e Rosario Crocetta di spendersi con Ferrandelli, bisogna pur riconoscerlo. Aiutati dall'apporto determinante del capogruppo all'ARS Antonello Cracolici e dellonorevole Pino Apprendi che hanno sudato le proverbiali sette camicie per mandare al confronto finale Fabrizio Ferrandelli contro Leoluca Orlando, imbottito di voti organizzati dalla corrente del PDL non proprio amica dell'attuale presidente dell'ARS Cascio.

Non sfugge infatti agli addetti ai lavori, forse sfugge ai non addetti che la vera battaglia in gioco, la posta in palio non è locale o palermitana ma regionale. Dietro le candidature di Costa, Ferrandelli, Arico' si cela la competizione per la scelta del futuro candidato alla presidenza della regione, poltrona ambita da tanti, e la cui scelta, cadrà, verosimilmente dopo le amministrative palermitane.
E noi che lavoriamo per fare uscire Piazza Armerina dalle secche dell'isolamento ennese, nel quale ci ha cacciato venti anni di dominio della politica del capoluogo su noi Piazzesi, crediamo e confidiamo nella vittoria della nostra buona politica regionale, quella di Ferrandelli, di Lumia, di Crocetta per far ridare voce e parola ai piazzesi ed a Piazza. Perchè la nostra città possa recitare un ruolo di primo piano a livello regionale, senza chiedere e pietire permessi e promesse, a testa alta, senza compromessi, senza umiliazioni e sempre sperare nell'elemosina del politico ennese di turno. Non è una battaglia contro qualcuno ma è la volontà di affermare la nostra dignità di cittadini, di uomini liberi e forti, di non avere padroncini e padrini, di dialogare fianco a fianco, con pari dignità e rispetto, con esponenti politici di primissimo piano che parlano la nostra stessa lingua, la lingua delle riforme, della passione, del bene comune, del rispetto per le fasce deboli della popolazione, contro le illegalità, le clientele e gli affarismi. E che pur non vivendo la nostra realtà quotidiana sono davvero vicini ai nostri bisogni ed alla nostra gente.Perchè politici di alta statura etica e morale. Ecco perchè d'ora in avanti, anche da soli, marceremo compatti e coesi, allineati sulle nostre idee e coperti dalle nostre referenze politiche, per lanciare il nostro progetto per Piazza ed i piazzesi, guardando alle genti del nostro circondario, dalle montagne al mare. daremo come sempre il nostro piccolo contributo, faremo le nostre umili proposte, cercheremo buoni compagni di avventure,a  prescindere dalle occupazioni di potere, dai ruolo di comando, come piccole formiche operose, pronte a lavorare in gruppo per il bene di tutti.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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