sabato 26 gennaio 2013

La giornata della memoria.

di Luigi Bascetta
La Giornata della Memoria, istituita con legge nazionale, frutto di un sentire comune scaturito da una nazione come quella italiana uscita dalla Resistenza, si iscrive tra le occasioni più importanti di riflessione cui le istituzioni, tutte, debbono adempiere favorendo, particolarmente nei confronti delle giovani generazioni, la cultura della conoscenza e del ricordo di una delle pagine più buie della storia dell'umanità. Contro ogni forma di barbarie e di crudeltà, si impone la forza e l'impeto libertario degli ideali di solidarietà e di compartecipazione. In un tempo dominato dalla "fretta di vivere il presente" , dimenticando il passato e con assai poca attenzione ad ispirare comportamenti e scelte in una prospettiva che superi la quotidianità, è tanto più importante lavorare per il recupero di una cultura del ricordo. Non dimenticare un evento terribile come la Shoah, come la persecuzione e la deportazione di un popolo, rappresenta un dovere per tutte le coscienze che condividono la condanna di ogni forma di violenza, di razzismo, di intolleranza, di totalitarismo, con la consapevolezza che anche oggi in molte parti del mondo ed anche vicino a noi sopravvivono i semi della umana brutalità. Nei gesti di violenza, nella mancanza di rispetto verso gli altri, nella disattenzione nei confronti dei più deboli e delle fragilità, nella negazione dei diritti, nelle discriminazioni per ragioni di religione, di razza, di genere, di condizione, nei regimi antidemocratici c'è il monito che nella storia dell'umanità la stagione dei diritti, del rispetto della persona umana, delle libertà individuali e collettive, non può mai darsi per scontata e non può ritenersi acquisita per sempre. Rendere quindi, oggi, testimonianza dello sterminio del popolo ebraico non è solo il doveroso ricordo verso milioni di persone offese, violentate, trucidate ma l'occasione per riflettere sui temi dei diritti umani, della pace, del valore della vita, della centralità della persona.

Piazza Armerina, 26 gennaio 2013 il responsabile Terziario e Servizi UGL

Luigi Bascetta

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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