Modificata l’ordinanza sindacale che vietava l’attivazione, fino alla fine di aprile 2013, di nuovi insediamenti produttivi di animali di specie sensibile alla tubercolosi, alla brucellosi ed alla leucosi enzootica bovina.
Buone notizie per gli allevatori e l’economia legata alla zootecnia a Piazza Armerina. A seguito di una riunione indetta dal sindaco Fausto Carmelo Nigrelli, e tenutasi giovedì scorso presso la Sala delle Luci, viene modificata l’ordinanza n. 99 del 22 novembre 2012 che, tra l’altro, vietava l’attivazione, fino alla fine di aprile 2013, di nuovi insediamenti produttivi di animali di specie sensibile alla tubercolosi, alla brucellosi ed alla leucosi enzootica bovina.
La riunione, concordata con il responsabile del servizio veterinario provinciale dell’ASP di Enna, dott. Ireneo Sferrazza, ha visto la partecipazione dei sindaci di Aidone e Pietraperzia, dei vicesindaci di Barrafranca e Mazzarino, del comandante della Polizia municipale e responsabile delle attività produttive del Comune dott. Paolo Gabrieli e dello staff del servizio veterinario provinciale.
Il dott. Sferrazza ha presentato i dati aggiornati alla data della riunione sui focolai di infezione presenti nel distretto sanitario di Piazza e ha mostrato come, nel corso degli ultimi 4 anni, l’incidenza delle malattie infettive degli animali trasmissibili agli uomini si è drasticamente ridotta grazie agli interventi di prevenzione e repressione operati con sistematicità.
Tuttavia negli ultimi mesi dello scorso anno si era registrata una recrudescenza di focolai, seppure limitata a pochi insediamenti produttivi, che aveva fatto scattare le misure di prevenzione per evitare il diffondersi dell’epidemia.
A seguito del coordinamento tra Servizio veterinario dell’ASP e Comune era stata firmata dal Sindaco l’ordinanza n. 99 con la quale si disponevano: il divieto di attivazione, per un periodo non inferiore a 6 mesi di nuovi insediamenti produttivi di animali di specie sensibile alla tubercolosi, alla brucellosi ed alla leucosi enzootica bovina; il divieto di manifestazioni pubbliche e/o private nelle quali è prevista degustazione di prodotti lattiero-caseari non provenienti da canali di produzione ufficiali; il divieto di vendita in forma itinerante di prodotti lattiero-caseari non contenuti in confezioni sigillate ed etichettate.
Un’analoga ordinanza era stata emessa dl sindaco di Pietraperzia, mentre i Comuni di Aidone e Barrafranca non avevano ritenuto di disporre misure analoghe.
Di fronte alla sperequazione tra gli operatori dei diversi comuni, che nasceva dal diverso comportamento rispetto alle prescrizioni dell’ASP, il sindaco Nigrelli e l’assessore alla salute Innocenzo Di Carlo hanno avviato un confronto con il servizio veterinario provinciale.
A seguito dell’incontro del 24 gennaio si è convenuto che, data la precisa localizzazione dei focolai di infezione, è possibile modificare l’ordinanza limitando il divieto di attivazione di nuovi insediamenti produttivi di animali di specie sensibile alla tubercolosi, alla brucellosi ed alla leucosi enzootica bovina a un raggio di 3 chilometri dai singoli focolai, considerando non a rischio il resto del territorio comunale. Rimangono vigenti le altre parti dell’ordinanza del novembre 2012.
“Con questa decisione – ha commentato il Sindaco Nigrelli – da un lato si conferma l’alto livello di controllo del territorio raggiunto in relazione alle malattie infettive di origine animale, dall’altro si consente agli allevatori in possesso di stabilimenti lontani dai focolai di infezione, o che vogliono impiantare nuovi stabilimenti in altre contrade del territorio comunale, di sviluppare i loro investimenti che, in un momento di particolare difficoltà economica, sono di grande rilevanza, senza mettere a rischio la salute dei cittadini.”
Piazza, 26 gennaio 2013