I deputati del Movimento 5 Stelle auspicano inoltre che le autorità facciano piena chiarezza su questo infausto episodio e chiedono a gran voce al presidente della regione Rosario Crocetta, che la revoca delle autorizzazioni non rimanga un semplice atto burocratico, ma venga accompagnato e sostenuto da una forte presa di posizione politica, per non lasciare da sole tutte le cittadine ed i cittadini che sul campo quotidianamente conducono pacificamente la battaglia contro il MUOS.”
Il coordinamento regionale dei comitati No MUOS spiega, in un suo comunicato, cosa è successo il 15 marzo: “A causa della massiccia presenza di forze di polizia in tenuta antisommossa è stato violentemente rimosso il blocco, messo in atto da attivisti/e, mamme e cittadini, di fronte all’ingresso principale della base Usa a Niscemi, per permettere il transito del rifornimento di gasolio necessario al funzionamento della base. Come documentato da vari video, ci sono stati tafferugli, spintoni, calci e pugni, oltre a intimidazioni e forti momenti di tensione, un ragazzo è finito in ospedale per accertamenti. Ancora una volta Niscemi è costretta ad assistere a scene che rimarranno a lungo impresse nella memoria dei cittadini: mamme e nonne, assieme ai loro mariti e ai loro figli, subiscono shock e violenze solo perché si frappongono agli interessi bellici degli USA. Come se non bastasse nelle ultime settimane si stanno moltiplicando le vergognose operazioni repressive per intimidire chi partecipa ai blocchi per fermare i lavori nella base”.
L'episodio incriminato è al minuto 5:50 del video
Un altro video mostra l'utilizzo delle truppe antisommossa che accerchiano attivisti e mamme al minuto 1:34