mercoledì 6 marzo 2013

"Il vino di Polifemo".

di Giuseppe Cascino e Guido Meli

Saranno i Docenti, il personale Ata e gli Alunni delle Scuole Secondarie di Secondo Grado ad indirizzo Agrario, di Aidone e Barrafranca, sedi coordinate dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Magno” di Valguarnera, ad impiantare e coltivare, all’interno del Parco Archeologico della Villa Romana del Casale di Piazza Armerina, il “Vigneto della memoria” che dovrà produrre il “Vino di Polifemo”.
A questo accordo di partenariato si è pervenuti, nei giorni scorsi, a seguito di un proficuo incontro tra l’arch. Guido Meli, direttore del Parco Archeologico, ed un gruppo di docenti e assistenti tecnici coordinati dal Dirigente Scolastico, dott. Giuseppe Cascino.

Già nei prossimi giorni è previsto un sopralluogo nel sito archeologico, per individuare le aree su cui operare e, successivamente, verrà sottoscritto un apposito protocollo d’intesa tra la Scuola, il Parco Archeologico e il Comune di Piazza Armerina.

Per realizzare il progetto è già stato definito un accordo, tra il Parco Archeologico e il Dipartimento di Scienze della Vite dell’Università di Modena e Reggio Emilia, cui parteciperà pure la Scuola, per la ricerca archeobotanica, al fine di individuare la distribuzione della coltivazione della vite nell'area della Villa intorno al IV sec. d.c.".

Tale iniziativa si inserisce nel contesto di un progetto finalizzato alla promozione e valorizzazione dei Beni Culturali, attraverso l’avvio di percorsi tematici correlati alla produzione enogastronomica e, sul piano della ricerca sperimentale, punta all’ambizioso obiettivo di riprodurre gli stessi vitigni autoctoni ed essenze arboree che venivano coltivati nell’area antropizzata della Villa Romana del Casale intorno al IV secolo d.c..

Il progetto è stato selezionato e finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, a valere sulla Legge 77/2006, per la valorizzazione dei siti UNESCO.

Con successivi accordi fra il Parco e la Scuola si avvierà un progetto sul Viridarium, che il Parco ha già in cantiere, dove è previsto che saranno gli stessi operatori scolastici e gli alunni ad occuparsi della collocazione lungo il percorso, proposto ai turisti per la visita della villa Romana del Casale, di essenze arboree ed arbustive dell’epoca, già individuate attraverso l’elaborazione dei dati palinologici, accertati in una specifica ricerca condotta dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia. La creazione di un vero e proprio Orto Botanico dell’Antichità costituirà un’altra attrattiva della Villa.

La disponibilità della Direzione del Parco, permetterà, inoltre, di far sì che la Villa possa divenire un laboratorio didattico per la Scuola, dove i ragazzi potranno sperimentare le tecniche agrarie ed al contempo contribuire alla valorizzazione del Sito UNESCO.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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