mercoledì 23 luglio 2008

Sono seriamente preoccupato. di Mauro Mirci

da http://mirkal.blogspot.com/
Tira un'aria nuova in Italia. Riuniti sotto bandiere azzurre e tricolori, i compatrioti vanno compattandosi intorno a un ideale di unità nazionale. E l'ideale è che tutto, nella Penisola, andrebbe bene se non fosse per qualcuno che, invece, mina dall'interno la salute della Patria. Anni fa, studente universitario discretamente squattrinato e malvestito (e corredato di pelle olivastra, barba settimanale e capelli in disordine) fui scambiato per rumeno. Era tempo di gommoni dall'Albania e, dopo essermi guardato allo specchio, notai similitudini con l'aspetto di alcuni profughi in gommone visti in TV. Cosa che feci notare. E l'altro rispose seccato che albanese o rumeno poco importava, che tanto eravamo tutti marocchini.Non so se ancora oggi potrei essere scambiato per rumeno, ma forse sì, anche perché sfido chiunque a distinguere un italiano da un rumeno (messi, un rumeno e un italiano, uno di fianco all'altro, nudi e muti, intendo). In ogni modo faccio la barba più spesso e porto i capelli corti.Qualche annetto fa, poi, ebbi la ventura di vincere un concorso da dipendente comunale. Da allora rientro nella categoria dei dipendenti pubblici. Vivo ormai dietro a una scrivania, rispondo alle domande se di competenza, agisco per quanto di dovere, trasmetto a chi in indirizzo, e non riesco più a scrivere una lettera senza accreditarla con un numero di protocollo. Mi si è burocratizzato il pensiero e il linguaggio, e ciò è apprezzato in ufficio, ma molto meno da amici e familiari.Bene, mi sono fatto l'idea che la riappacificazione nazionale dovrà passare, necessariamente, attraverso l'individuazione di uno o più nemici comuni. Alcuni si sa già chi sono, e cioé:- Rumeni irregolari (ma non le badanti), che, si sa, sono tutti violenti, ladri e stupratori- Pubblici dipendenti, poiché fannulloni, salvo dimostrazione del contrario.Costoro saranno, nell'ordine, espulsi e licenziati.Insomma, sono seriamente preoccupato.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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