lunedì 6 aprile 2009

Ricordiamo in nostri morti nell'eternità. Riflessione proposta da Saro Falsaperla.

Ritirati un momento in silenzio, e pensa alla profondità di uno spirito che quasi fugge dal suo corpo per entrare in un luogo sconosciuto che dall’eternità l’attende.
Dove sarà quel luogo, come sarà? È un luogo che ciascuno di noi ha preparato attraverso il comportamento della sua vita in questo esilio terreno. Anche se il pensiero cerca di sfuggire a questa realtà, questa realtà esiste, ed esiste per davvero.
Dov’è tuo padre, tua madre, quel tuo figlio che un giorno ha chiuso gli occhi e non ha parlato più, quel caro amico con il quale tante volte hai peccato?
Dove sono queste persone care che hai conosciuto nella tua vita? Dove sarà finito quel poveretto che ha fatto tanto del male all’umanità, quell’altro che si è tolta la vita per la stanchezza di vivere o per l’insoddisfazione nel peccare?
Queste persone tu non le vedi più, eppure esistono, ti vedono, ti seguono, e se fossero nella dannazione eterna, ti odiano perché sei stato un mezzo per farle deviare dalla retta via, insegnando cose oscene, vendette, ribellioni.
Altre pregano per te. Loro, che hanno capito cos’è l’eternità e come è importante vivere bene, pregano perché tu abbia ad osservare la legge di Dio e non dia scandalo ai fratelli, magari ai figli, ai piccoli, perché tu capisca che Dio non si deve bestemmiare perché è a Lui che dobbiamo tutto: la vita, la salute e la quotidiana Provvidenza.
I nostri morti ci guardano e attendono da noi un suffragio, una preghiera per riposare in pace, almeno quelli che non si sono scelti come luogo eterno l’Inferno eterno.
Talvolta la piccola mente dell’uomo cerca di contestare l’agire di un Dio che è suo Fattore, è Colui che l’ha creato, e l’ha creato libero, quindi non è Dio che castiga l’uomo perché non osserva la Sua legge, ma, avendolo creato libero, è l’uomo che si sceglie il suo luogo eterno: o il luogo della pace, o il luogo di disperazione. Tutto ciò perché Dio è giusto.
Dio dà all’uomo su questa terra la possibilità di chiederGli perdono dopo il suo errore, di mettersi in ginocchio umilmente dinanzi a un uomo come lui, eletto Sacerdote che, in vece Sua, lo assolve dai suoi peccati. Così facendo l’uomo ha tutta la possibilità di convertirsi, di migliorare, di entrare, un domani, nel Regno della pace eterna. Ma se per colpa della sua superbia non compie questo atto di umiltà, non può assolutamente contestare quel Dio che non gli apre le porte dei Cieli perché, se lo facesse, sarebbe un Dio ingiusto.
Dio ha creato l’uomo perché aveva sete del suo amore, voleva la sua compagnia. Infatti si è donato tutto per lui fino a dare il Suo Corpo e il Suo Sangue sul legno della Croce. Chi ha creduto ha sentito dentro di sé la Sua Potenza, la Sua Forza. Chi non ha creduto si è sentito debole, poveretto, stanco di vivere.
Su questa terra vi sono tante cose belle: si tratta solo di andar alla ricerca di quelle, di saperle scoprire per gustarle con l’Autore della vita, Cristo Signore.
Preghiamo per i nostri morti, specie per quelli che ci hanno voluto bene in terra, affinché custodiscano questo nostro cammino terreno che non si sa, ancora, quanto durerà. L’uomo, che fa di tutto per diventare uno scienziato, tanto vuole imparare a fare, quanto vuol costruire, ma purtroppo dimentica che, intanto che lui pensa, il tempo cammina, s’invecchia, e arriva l’ora della resa dei conti. Si trova quindi, a mani vuote. Nella sua vita ha cercato quasi di perscrutare la mente di Dio:«Impossibile che io non riesca a fare quello che ha fatto Lui!».
Si è dimenticato di essere una creatura, e non un creatore e che, in questa terra, non vivrà eternamente. Quindi tutto quello che ha radunato, che ha acquistato per sé, per il suo progresso, per la sua gloria, dovrà lasciarlo, magari all’improvviso, magari presto, proprio perché non è padrone di se stesso.
L’uomo, facendo tante cose nuove, anche belle, dovrebbe capire che questo non è merito suo, non è frutto della sua sapienza, ma di quella di Dio, se opera in bene. Certo, l’uomo che ha fatto tanto e che farà ancora di più, non riuscirà mai a trattenere il suo corpo dalla morte.
Questo deve far pensare a ciascuno di noi che la vita è bella non solo perché si prende un buon stipendio, si fanno dei buoni pranzi, si gode in divertimenti illeciti, ma perché si cammina alla presenza del Signore nella Sua Grazia, cioè con l’anima pulita dal peccato.
Pulisciti, cercati un bravo Sacerdote ed aprigli il tuo cuore, e vedrai che, assolto dai tuoi peccati, ti sentirai più leggero e camminerai più sicuro, senza paure, senza turbamenti perché non sarai più solo, ma Dio sarà dentro di te.
Madre Provvidenza

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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