Piazza Armerina. Un corso di iconografia nella diocesi piazzese. Ad organizzarlo l’opera Pia Carmela Trigona Geraci presieduta dal vescovo Monsignor Michele Pennisi. La presentazione del corso avverrà 11 agosto, nel museo diocesano della città dei mosaici alle ore 18,30. Queste le dichiarazioni di uno del promotori del corso il professore Emanuele Giannì “Saranno una ventina i partecipanti al corso, provenienti da tutte le realtà diocesane – dice Giannì - Il corso sarà tenuto dal teologo ed iconografo Tommaso Contarino, originario di Viagrande, ma ormai conosciuto in tutta la Sicilia per la sua opera di promozione e valorizzazione delle icone e allievo di Sedler a Bergamo presso il centro Russia Cristiana. Il corso vuole anche essere un itinerario di riscoperta di alcune icone della diocesi partendo da quelle di Piazza Armerina, Valguarnera, Enna, Pietraperzia, Mazzarino e Gela. Idealmente, lo studio si va a ricongiungere alla fine con quella di Gela, pure Kikkotissa come quella piazzese. Ringrazio in particolare – conclude Emanuele Giannì – il vescovo della diocesi Michele Pennisi, che ha dimostrato grande sensibilità e si è reso subito disponibile per l’organizzazione del corso”. Insieme a Contarino, Alla presentazione, oltre al vescovo parteciperà anche il sindaco della città dei mosaici Fausto Carmelo Nigrelli. Il corso si svolgerà dal 15 al 30 settembre presso i locali dell’opera pia Trigona Geraci in cui oggi è allocato l’oratorio salesiano gestito dai cooperatori salesiani. “Il corso – ha detto Tommaso Contarino – propone l’esperienza della scrittura completa dell’icona, con particolare riguardo all’icona della Madonna delle Vittorie di Piazza Armerina attraverso tutte le sue tappe evidenziandone la tecnica (tempera all’uovo), l’estetica e la teologia in essa racchiuse. Questa esperienza – continua l’iconografo teologo – è un itinerario di fede per coloro che vi parteciperanno. E’ una sorta di iniziazione all’arte sacra della tradizione cristiano orientale, può avere risonanza per l’analogia del sacro in ambiti più vasti, e illuminare (ed esserne illuminata) l’azione liturgica, il canto, l’arredo e lo spazio sacro. Vuole contribuire – conclude Contarino – alla conoscenza del disegno, delle figure geometriche che sottostanno alla nostra Madonna “Kikkotissa”, così chiamata perché derivante da modelli scritti nel monastero di Kikkos nell’isola di Cipro. In poche parole lo studio di quadrato, triangolo e cerchio, nonché dei decori vari, e delle dimensioni originali di centimetri 160 per 77 che corrispondono quasi perfettamente al rapporto della sezione aurea”.
Agostino Sella
Agostino Sella