mercoledì 5 agosto 2009

Le forme del silenzio è il titolo della mostra del pittore piazzese Angelo Scroppo

di Guglielmo Bongiovanni. "La mostra di Angelo Scroppo (nella foto) rappresenta un tassello importante nella fase iniziale di quella strategia che sta puntando con decisione a fare di Piazza un luogo della cultura riconoscibile e riconosciuto in Sicilia segnando in misura significativa l’arte a Piazza in questo primo scorcio del nuovo millennio”. Con queste parole il sindaco Carmelo Nigrelli saluta la mostra personale del piazzese Angelo Scroppo che si può visitare al museo diocesano sito accanto alla Basilica Cattedrale della città. “La capacità di Angelo Scroppo è quella – secondo l’assessore alle feste e tradizioni Lillo Cimino - di saper cogliere attraverso la sua arte momenti di vita quotidiana, paesaggi e figure che denotano l’abilità dell’artista di saper esprimere il suo talento”.
E’ Ugo Adamo, dei gruppi archeologici d’Italia, a fornirci un percorso per ricostruire le forme del silenzio che da il titolo alla mostra dell’artista piazzese. “Angelo Scroppo nasce probabilmente con la cifra di una persona complessa, articolata, incapace di seguire percorso se non intricati ed onnicomprensivi. Non solo un’idea, ma anche il suo contrario; non solo un’affermazione ma anche l’opposto – afferma Ugo Adamo che continua – nella sua opera il bisogno fondamentale di esprimersi e di essere capito, accettato, incluso, ma altrettanto di comprendere ed accettare. Sulla fatica di accogliere questa polarità si basa molto della sua filosofia di vita e della sua arte.” Angelo Scroppo è nato a Piazza Armerina nel 1956v negli anni sessata si trasferisce con la sua famiglia prima in Calabria e poi in Toscana. Sin dalla sua adolescenza si appassiona alla pittura rinascimentale studiando le tecniche dei grandi artisti di quel tempo. Soggiorna spesso a Parigi dove ha modo di conoscere buona parte della pittura impressionistica che resterà un punto di riferimento per la sua produzione. Abita a Piazza Armerina e soggiorna periodicamente in città quali Firenze, Roma, Parigi, Barcellona, Palermo luoghi dove solitamente incontra amici, intellettuali e artisti che da tempo lo affiancano nel suo percorso artistico ed intellettuale.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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