lunedì 28 settembre 2009

Villa Romana tra scoperte e polemiche

Piazza Armerina. La scoperte continuano nell’area della villa romana del Casale. Ma anche i ritardi, tipicamente siciliani. Da un lato straordinari ritrovamenti: una città medievale del XII secolo e le piccole terme romane forse del IV secolo. Segni di anni storia e dominazioni di popoli lungo il corso dei tempi. Dall’altro il più grande cantiere di restauro del Mediterraneo, con i suoi ritardi, i suoi problemi e le sue polemiche, tipicamente siciliane. L’area archeologica del Casale, dopo le scoperte del professore Patrizio Pensabene di queste ultime settimane, si conferma essere la più grande area mosaicata del pianeta. Agli oltre 3500 metri quadrati di mosaici già conosciuti dovranno aggiungersi quelli rinvenuti in questi giorni da Pensabene. Probabilmente qualche altro centinaio di metri quadrati, forse tre o quattrocento. Una sorta di seconda villa romana, adiacente a quella già esistente e patrimonio dell’umanità, che serviva ai coloni ed ai servi. Un’altra piccola dimora che dimostra come i romani se la passavano bene. Troppo bene. Le terme e le piscine non erano solo per gli ospiti e per i ricchi, ma anche per la servitù. Una scoperta destinata a stupire tutto il mondo che costringerà ad aggiornare, forse, i libri di storia. Però, ancora oggi, chi va a visitare la Villa Romana non riesce a percepire la straordinarietà del sito. Può visitare solo una quindicina di stanze delle 56 presenti. La villa è un cantiere aperto. Con molte zone non aperte ai visitatori. Il cantiere di Piazza Armerina è il più grande del Mediterraneo. Un contatto di appalto di circa 15 milioni di euro per restaurare tutta la superficie mosaicata, per regimentare le acque esterne, per illuminare il sito anche di notte, per regolare il clima interno e per realizzare la nuova copertura. Un cantiere immenso, che doveva concludersi entro dicembre del 2008 ma che, probabilmente, si concluderà nel 2010. Storie di ritardi, come sempre avviene in Sicilia. Per fortuna con un provvedimento legislativo sono state svincolate le somme. Una specie di proroga che permetterà di non perdere i soldi della comunità europea anche se non sono stati spesi entro il 2008. Ma gli operatori turistici della zona non c’è la fanno più. “Se continua così – dice Sebastian Mattia responsabile del marketing di un parco culturale vicino alla Villa – rischiamo di chiudere. Non abbiamo mai tempi certi. I lavori dovevano concludersi nel 2008. Già quest’anno abbiamo avuto un calo del 50%. Peraltro – continua Mattia – i turisti arrivano con delle aspettative e vanno via arrabbiati perché non riescono a vedere tutte le stanze della villa. Se decidono di chiudere anche quest’anno rischiamo di fallire. Non capisco perché in tutta Europa i grandi cantieri rispettano i cronogrammi ed invece da noi no”. A Mattia fa eco Galaria Cammarata che vicino la villa gestisce un museo privato. Galaria è figlia di Enzo Cammarata, il famoso numismatico balzato alle cronache anche per la passione, talvolta spregiudicata, per le cose dell’arte ed pezzi di antiquariato. “Abbiamo grosse difficoltà – dice la giovane imprenditrice – i tuor operator cambiano le loro mete. A Piazza Armerina preferiscono Agrigento. Se non finiscono i lavori per la prossima primavera siamo nei guai”. Ma i lavori per la prossima primavera, con ogni probabilità, saranno conclusi solo a metà. “Quello che dirigo – dice l’architetto Guido Meli direttore dei lavori – è un cantiere complesso. Non è semplice lavorare sui mosaici e installare le coperture su un pavimento dei quel tipo. Intanto abbiamo concluso il restauro dei pavimenti musivi. Tra qualche settimana cominciamo ad assemblare la copertura in legno che è in fase di realizzazione in un cantiere esterno alla villa”. Insomma, a sentire Meli e la sua equipe, per Pasqua 2010 potrebbe essere pronta solo metà della villa. Una trentina di camere aperte al pubblico. Tra cui la vecchia Basilica, la sala erotica, il corridoio della grande caccia, e le ragazze in bikini. Per avere tutto il sito completamente restaurato si dovrà aspettare la fine del 2010. Sempre che non ci siano altre ulteriori sorprese.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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