mercoledì 14 ottobre 2009

Dietro le strisce blu solo illazioni e notizie da gossip: Chi sa denunci oppure stia zitto.

Pochi giorni ancora e le strisce blu partiranno a Piazza Armerina. Tante le polemiche, le insinuazioni, perfino un consiglio comunale su una vicenda che sembra ancora registrare parecchi lati oscuri. Due gli aspetti che emergono. L’aspirazione a un posto di lavoro onesto e quanto più stabile possibile, accompagnata dalle insinuazioni che qualcosa di poco chiaro ci sia stata nell’elaborazione della graduatoria dei fortunati che dovrebbero ruotare nel lavoro di controllo dei veicoli posteggiati nei parcheggi a pagamento. Si tratterebbe di una modica paga mensile ma per i tempi che corrono sembra comunque sufficiente a sbarcare il lunario per un giovane disoccupato; l’altro aspetto è quello squisitamente politico: ovvero la seduta del consiglio comunale sulle strisce blu. Sotto l’aspetto occupazionale l’unico elemento che emerge con chiarezza è la mancanza di prove. Si! Proprio così. Chi in aula ha paventato assunzioni clientelari da parte della Sis, la ditta di Perugia che gestirà per un anno in via provvisoria e sperimentale i parcheggi a pagamento non ha fornito indizi utili ai fini investigativi. Insomma si è detto e ipotizzato tutto sui parcheggi a pagamento. Cominciamo con lo scrivere che non abbiamo prove a sufficienza per denunciare eventuali assunzioni irregolari. Gli unici indizi che abbiamo sono solo interessanti per inventarsi un programma da Gossip o a luci rose, insomma, buono solo per l’audience televisivo. Chissà se l’imminente partenza dei parcheggi a pagamento potrebbe essere uno stimolo al risveglio delle coscienze civili. Noi, non avendo altri elementi utili, possiamo limitarci a fare appello alla denuncia agli organi investigativi. Ci rivolgiamo a tutti coloro che sono in possesso di notizie concrete tali da far ritenere agli investigatori che la politica abbia fatto pressioni clientelari sulla Sis per spingerla ad assunzioni in violazione della legge. Se qualcuno sa qualcosa che lo denunci con nomi e cognomi alle autorità di Polizia o ai Carabinieri, oppure agli organi di stampa senza timore e paura. Certo non sappiamo nulla sui criteri che l’azienda di Perugia ha utilizzato e eventualmente guidato lo staff a elaborare una graduatoria delle persone che hanno presentato curriculum per essere assunti. Non sappiamo nulla di come sono stati scelti gli undici fortunati. Non sappiamo nulla sui colloqui che sono stati tenuti, le linee guida utilizzate. Siamo certi che ciò di cui siamo in possesso non è sufficiente a far aprire un’inchiesta giudiziaria ma solo polemiche che non aiuterebbero ad affrontare la questione centrale che può racchiudersi nelle domande: Sono state fatte assunzioni clientelari? Dietro queste assunzioni si nasconde l’ennesimo uomo politico potente di turno? Alla Procura occorrono dei nomi, dei fatti concreti, magari un solo elemento, cui gli esclusi alla graduatoria, hanno partecipato, rendendosi, inconsapevolmente, partecipi di situazioni illegali. Sotto l’aspetto politico è sotto gli occhi di tutti la proposta fatta dal consigliere Fioriglio che ha chiesto la revoca dell’atto in autotutela in attesa che il consiglio comunale approvasse un regolamento atto a disciplinare le tariffe del parcheggio a pagamento. Ma ciò non ha convinto l’amministrazione e in particolare la segretaria del comune dott.ssa Carolina Ferro che ha difeso strenuamente la legittimità degli atti fin qui adottati dalla giunta Nigrelli. Del resto ciò era prevedibile. Forse il governo di centro sinistra ha necessità di fare cassa e le strisce blu ne sono uno strumento indispensabile? I parcheggi a pagamento cambiano le abitudini di una città intera e mai nessuna attività propedeutica, di sensibilizzazione, di educazione è stata fatta dalle istituzioni. La città si è trovata improvvisamente calata nel progetto come qualcosa piovuta dal cielo. Forse, pur se alcuni aspetti dell’iter amministrativo rientravano nell’esclusiva competenza della giunta di governo, non sarebbe dispiaciuto che l’argomento strisce blu fosse stato portato in aula per dibatterne la portata innovativa che rappresenta e chiedere l’appoggio dell’intera classe politica della città.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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