COMUNICATO STAMPA
Dal 1 primo di aprile – e non è un pesce d’aprile – tutti gli utenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna per avvalersi dei servizi sanitari dovranno pagare il ticket alla Posta.
È quanto sta programmando il direttore dell’ASP n. 4, dr. Nicola Baldari.
Il paziente dovrà fare prima la fila dal medico per la ricetta, poi dovrà prenotare la visita tramite call-center (oggi solo da rete fissa), poi dovrà fare la fila alla posta per pagare il ticket, infine, ancora una fila presso la struttura sanitaria per la fruizione del servizio. Sperando che sia l’ultima fila. Si, perché se il paziente avrà sbagliato a dettare al call-center il tipo di prestazione richiesto – cosa molto probabile perché tutti conosciamo la difficoltà dei termini medici specialistici o avrà sbagliato il pagamento del ticket – dovrà ricominciare la trafila.
Potrebbe succedere, inoltre, che sarà impossibile che possano essere erogate eventuali prestazioni ulteriori, ritenute necessarie dallo specialista, con accesso diretto. A solo titolo esemplificativo: un eco cardiogramma, non prescritto dal medico di base ma ritenuto opportuno a seguito di una visita cardiologica dello specialista: non esistendo lo sportello all’interno della struttura potrebbe non essere registrato e pertanto non potrà essere effettuato contestualmente.
Tutto questo perché il Dr. Baldari non avrebbe intenzione di rinnovare l’appalto utilizzando i 36 lavoratori specializzati che da anni svolgono questo servizio, per ragioni economiche sembrerebbe.
Ma qual’è il costo totale per gli utenti? Qual è il costo sociale? Come saranno trattate le necessità impreviste? Al direttore Baldari tutto questo sembrerebbe non interessare.
La FP-CGIL è contraria a questa tipo di logica per fare economie soprattutto quando questa logica è mossa da settori pubblici a scapito delle fasce deboli. Questo è una logica che non rispetta i problemi dell’utenza e dei lavoratori. Speriamo che non si voglia economizzare da una parte per impegnare le risorse in altri settori che si prestano, magari, ad occasioni clientelari.
Si ribadisce pertanto lo stato di agitazione degli operatori del CUP, già proclamato nello scorso dicembre .
Enna, 13.01.10
Il delegato FP-CGIL
(Salvatore Roccaforte)
Dal 1 primo di aprile – e non è un pesce d’aprile – tutti gli utenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna per avvalersi dei servizi sanitari dovranno pagare il ticket alla Posta.
È quanto sta programmando il direttore dell’ASP n. 4, dr. Nicola Baldari.
Il paziente dovrà fare prima la fila dal medico per la ricetta, poi dovrà prenotare la visita tramite call-center (oggi solo da rete fissa), poi dovrà fare la fila alla posta per pagare il ticket, infine, ancora una fila presso la struttura sanitaria per la fruizione del servizio. Sperando che sia l’ultima fila. Si, perché se il paziente avrà sbagliato a dettare al call-center il tipo di prestazione richiesto – cosa molto probabile perché tutti conosciamo la difficoltà dei termini medici specialistici o avrà sbagliato il pagamento del ticket – dovrà ricominciare la trafila.
Potrebbe succedere, inoltre, che sarà impossibile che possano essere erogate eventuali prestazioni ulteriori, ritenute necessarie dallo specialista, con accesso diretto. A solo titolo esemplificativo: un eco cardiogramma, non prescritto dal medico di base ma ritenuto opportuno a seguito di una visita cardiologica dello specialista: non esistendo lo sportello all’interno della struttura potrebbe non essere registrato e pertanto non potrà essere effettuato contestualmente.
Tutto questo perché il Dr. Baldari non avrebbe intenzione di rinnovare l’appalto utilizzando i 36 lavoratori specializzati che da anni svolgono questo servizio, per ragioni economiche sembrerebbe.
Ma qual’è il costo totale per gli utenti? Qual è il costo sociale? Come saranno trattate le necessità impreviste? Al direttore Baldari tutto questo sembrerebbe non interessare.
La FP-CGIL è contraria a questa tipo di logica per fare economie soprattutto quando questa logica è mossa da settori pubblici a scapito delle fasce deboli. Questo è una logica che non rispetta i problemi dell’utenza e dei lavoratori. Speriamo che non si voglia economizzare da una parte per impegnare le risorse in altri settori che si prestano, magari, ad occasioni clientelari.
Si ribadisce pertanto lo stato di agitazione degli operatori del CUP, già proclamato nello scorso dicembre .
Enna, 13.01.10
Il delegato FP-CGIL
(Salvatore Roccaforte)