sabato 10 luglio 2010

Oltre 1000 chiedono Giustizia per Francesco Ferreri

Oltre 1000 persone, tra cui circa 700 ragazzi dei grest, sono confluite da tutto il centro Sicilia a Barrafranca per partecipare alla manifestazione “Giustizia per Francesco” organizzata dalla diocesi piazzese guidata dal vescovo Michele Pennisi e dall’associazione Meter di don Fortunato di Noto. Presenti all’iniziativa il sindaco di Barrafranca Angelo Ferrigno, il deputato regionale Paolo Colianni, diversi sindaci dei comuni vicini insieme ai rappresentanti di tutte le forze dell’ordine. La manifestazione si è aperta con una marcia silenziosa in cui i bambini ed i ragazzi hanno sfilato per le vie della città tenendo in mano dei palloncini colorati con la scritta “Giustizia per Francesco” che sono stati lasciati volare nel cielo all’arrivo nella piazza centrale di Barrafranca. La manifestazione si è conclusa con la celebrazione della messa officiata da Monsignor Michele Pennisi e concelebrata da una decina di sacerdoti tra cui don Fortunato di Noto. Parole forti quelle dell’omelia del vescovo: “Non sta a noi pronunciarci sulle sentenze della magistratura che vanno rispettate. Non sta a noi emettere un giudizio penale. Dovranno essere gli inquirenti a riprendere le indagini con la collaborazione di tutti coloro, anche fra i presenti, che possono dare qualche utile indizio per accertare la verità e rendere giustizia. Sul desiderio di vendetta deve prevalere la ricerca della giustizia che deve tendere a riparare il male, ad impedire che simili atti criminosi si ripetano, a rieducare chi ha sbagliato. Chi lo ha assassinato – ha continuato il vescovo - anche se dovesse sfuggire alla giustizia umana, se non darà segni di vero pentimento e di riparazione del male fatto, non sfuggirà alla giustizia di Dio. Oggi voglio ripetere il grido accorato di Giovanni Paolo II ad Agrigento il 9 maggio 1993: “Dio ha detto una volta: "Non uccidere". Nel nome Cristo, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi, un giorno arriverà il giudizio di Dio". Parole significative anche quelle di don Fortunato Di Noto che alla fine della manifestazione ha ricordato “come non sia possibile che ancora cammini per le strade un uomo che ha ucciso in modo efferato un bambino come Francesco”. Presente alla manifestazione anche la famiglia di Francesco con il padre, il fratello e la madre Anna Bonanno che ha detto: “Chi sa deve parlare e sono convinto che alcuni sanno ma per il loro atteggiamento omertoso non parlano”. Il sindaco barrese Angelo Ferrigno ha dichiarato la sua fiducia nella magistratura e nel suo commosso intervento ha detto “chi ha ucciso Francesco ha ucciso tutta la comunità barrese”

Leggi l'omelia del VESCOVO PENNISI
Carissimi ragazzi e ragazze,gentili autorità
Oggi siamo qui per chiedere giustizia per Francesco Ferreri, ucciso il 16 dicembre 2005.
Francesco , che ha avuto fame e sete della giustizia, nel Regno dei cieli ha ottenuto la giustizia di Dio , che coincide con la divina misericordia e la salvezza come pienezza dei beni eterni , un giustizia che supera quella degli scribi e dei farisei.

Anche noi vogliamo avere fame e sete della giustizia di quella giustizia di cui Gesù ha detto:«Beati coloro che hanno fame e sete della giustizia perché saranno saziati» (Mt 5,6).

Noi oggi vogliamo chiedere anche la giustizia degli uomini per Francesco. A quasi 5 anni dal suo omicidio, purtroppo non sappiamo chi ha compiuto quell’efferato gesto, che lo ha strappato ai suoi familiari ed ai suoi amici.

Mi pare importante che a chiedere giustizia siate innanzitutto voi ragazzi,che state partecipando ai vari Grest(Gruppi estivi) della nostra Diocesi.

Aderendo a questa manifestazione organizzata assieme all’associazione Meter di don Fortunato Di Noto, alla quale hanno aderito adulti di varie organizzazioni, Voi avete rinunciato ad un giorno di divertimento per esprimere la vostra solidarietà ai genitori e agli amici di Francesco e dare un segnale forte ai tanti adulti indifferenti.

Da voi ragazzi si innalza la richiesta di “GIUSTIZIA PER FRANCESCO” per contrastare la vergognosa omertà che spesso attanaglia la nostra Isola e permette agli assassini di Francesco e di tanti altri innocenti di camminare liberamente per le strade.

Francesco era uno di voi, un ragazzo pulito che frequentava la Chiesa, era membro dell’ACR ,ha partecipato come voi ai Grest, ma è stato ucciso da una violenza disumana nella quale non si riconosce la comunità di Barrafranca.

Oggi continua a risuonare la voce di Dio del primo libro della Bibbia dopo l’uccisione di Abele da parte di Caino : Caino dov’è è tuo fratello?

In questi anni ci siamo chiesti: Perché quest’ assassinio di un ragazzo innocente? Chi l’ha così proditoriamente pensato, organizzato e attuato? Esprimiamo la più dura condanna morale per chi ha commesso questo atroce delitto che denota un clima di violenza , la mancanza del santo timor di Dio e dei valori morali fondamentali a partire dalla sacralità della vita umana e dal rispetto degli elementari diritti dei bambini.

Non sta a noi pronunciarci sulle sentenze della magistratura che vanno rispettate. Non sta a noi emettere un giudizio penale su coloro che si sono resi colpevoli dell’orrendo delitto. Dovranno essere gli inquirenti a riprendere le indagini con la collaborazione di tutti coloro, anche fra i presenti, che possono dare qualche utile indizio per accertare la verità e rendere giustizia.

Sul desiderio di vendetta deve prevalere la ricerca della giustizia che deve tendere a riparare il male, ad impedire che simili atti criminosi si ripetano, a rieducare chi ha sbagliato.

Chi lo ha assassinato anche se dovesse sfuggire alla giustizia umana, se non darà segni di vero pentimento e di riparazione del male fatto, non sfuggirà alla giustizia di Dio.

Oggi voglio ripetere il grido accorato di Giovanni Paolo II ad Agrigento il 9 maggio 1993: “Dio ha detto una volta: "Non uccidere". Nessun uomo, nessuna associazione umana, nessuna mafia può cambiare e calpestare questo diritto santissimo di Dio. Questo popolo siciliano è un popolo che ama la vita, che dà la vita. Non può vivere sempre sotto la pressione di una civiltà contraria, di una civiltà della morte. Qui ci vuole la. civiltà della vita.. Nel nome Cristo, , crocifisso e risorto, di Cristo che è Via, verità e Vita, mi rivolgo ai responsabili: convertitevi, un giorno arriverà il giudizio di Dio".

Nella Parola di Dio che abbiamo ascoltato il profeta Osea , dopo aver espresso con termini appassionati l'amore tradito di Dio, si fa interprete del Suo invito a convertirsi a Lui. Egli indica la via di tale conversione: l'umile riconoscimento del proprio peccato . Egli ci invita ad un esame di coscienza per capire dove e quando abbiamo mancato nelle relazioni con il Signore, con il prossimo e con noi stessi. Noi però ben sappiamo che non basta riconoscere il peccato commesso, ma occorre il pentimento che è grande dono di Dio. Per cui il profeta ci fa dire rivolti a Dio"Togli ogni iniquità: accetta ciò che è bene…". Il profeta denuncia la ricerca eccessiva di appoggi umani, di consensi ottenuti magari circuendo le persone e conservati anche a costo di "svendere" noi stessi e di barattare la verità.

Dio è amante dell'uomo e della vita. Tornare a Lui è " trovare la propria consistenza e felicità.

Oggi dobbiamo ricordare le parole di Gesù nel Vangelo: “ Se uno sarà di scandalo a uno di questi piccoli che credono in me, è meglio per lui che gli sia legata al collo una mola da asino e sia precipitato nel fondo del mare”.

Per sconfiggere i fenomeni della pedofilia, delle violenze nei confronti dei minori, è necessario che venga superata l’omertà e che si offra la massima collaborazione a chi è preposto a prevenire e reprimere tali reati, altrimenti si diventa complici.

Non basta essere scossi emotivamente in occasione di avvenimenti drammatici enfatizzati dai mass media né accontentarsi di una celebrazione commemorativa una volta l’anno, ma bisogna impegnarsi ogni giorno per promuovere i diritti dei bambini e impedire che episodi terribili come quello della morte di Francesco si ripetano.

Non basta soltanto perseguire le violenze collaborando con le autorità competenti o illuminare l'opinione pubblica per far riconoscere l'illiceità morali di determinati atteggiamenti fuorvianti, ma bisogna impegnarsi in una testimonianza di vita che inietti nella società germi positivi sostenendo nei minori la formazione di un io capace e degno di rispetto, restituendo loro la capacità di gioire ed il gusto di vivere.

Le famiglie, la scuola, la società civile, i mezzi di comunicazione sociale, la Chiesa, a partire dalla tragica morte di questo ragazzo, siamo tutti invitati a riflettere su alcuni aspetti negativi della nostra società , dove la violenza in tutte le sue forme continua a minacciare la sicurezza delle nostre città e a stringere una alleanza educativa per superare questa emergenza morale.

La Diocesi di Piazza Armerina intende collaborare con le varie istituzioni nel campo delle politiche sociali, delle politiche familiari ed educative e con l’associazione Meter di don Fortunato Di Noto, per promuovere i diritti dei fanciulli e per prevenire e far superare le varie forme di disagio minorile e per lottare contro il turpe fenomeno della pedofilia e gli abusi di ogni genere nei confronti dei minori.

Oggi ,mentre esprimiamo al nostra vicinanza ai familiari di Francesco, lo affidiamo all’amore misericordioso del Padre perché esulti in paradiso tra gli angeli e i santi.

+ Michele Pennisi Vescovo di Piazza Armerina

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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