mercoledì 11 agosto 2010

Il ricordo di Alfredo Chiara ed il senso di comunità



Riceviamo dal consigliere Ilenia Adamo e pubblichiamo:

Capita sempre più di rado scoprirsi commossi, sentirsi vicini gli uni agli altri, essere solidali. Percepire il senso della comunità e dell'appartenenza a questo paese e a questa storia, a nostra bedda Ciazza. Normalmente sono molte di più le occasioni per criticare, distinguendo ciò che è mio da ciò che è nostro, separando le istituzioni dai cittadini, delegando responsabilità ed azioni conseguenti. Insomma, creando le condizioni per sentirci isolati, distanti l'uno dall'altro, diversi e ognuno per sè.
Così Alfredo Chiara, anima gentile e appassionata, ha voluto farci quest'ultimo regalo, restituendoci l'essere comunità in una sala riunioni in un assolato pomeriggio di agosto.
Ecco cosa accade. L'appuntamento è per le ore 19.00. L'arrivo davanti ai locali dell'ormai ex università “S. Rosalia” mi agita un po', immotivatamente. Salendo le scale volti di amici, cenni composti di saluto, qualche sorriso; incrocio il sindaco che mi chiede di mio padre, è in ritardo. Dopo poco tutto è pronto: c'è la famiglia, ci sono i colleghi, gli amici, ci siamo noi tutti. Il breve discorso di Carmelo, la sua emozione malcelata, l'affetto e la stima che nutre per Alfredo sono un abbraccio collettivo, che ci fa sentire vicini e presenti: per quei brevi istanti sospesi nel tempo siamo una comunità. Da questo momento in poi è facile condividere, gli sguardi che si posano su di noi e che noi posiamo sugli altri non sono estranei, la sala piena ci rende orgogliosi della nostra presenza. Arriva la presentazione del Palio, dell'amico ed artista Angelo Scroppo, e tutti noi sappiamo che non è solo un'altra opera realizzata, dopo la “Madonna dei Latini” del 2007, per questa Città, ma un prezioso regalo, denso di nostalgia e tristezza, di quelli che solo coloro che amano profondamente questa terra e le sue contraddizioni possono fare. Angelo ci tiene a dirlo: lo dedica idealmente ad Alfredo, alle loro camminate, ai loro dubbi condivisi. Così la nostra Madonna piange mentre sotto di Lei si fronteggiano il bene ed il male, la culovria ed il Normanno, la città e le forze oscure. E, ancora una volta, nella sala un solo silenzio, uno, quello di tutti noi, ad amplificare le parole di mio padre che, con dolcezza, ci accompagna in questo breve viaggio nell'opera di Angelo. Un regalo per Alfredo, per la nostra Città e per ciascuno di noi, per la nostra comunità. Segue qualche testimonianza, brevi ed imbarazzate parole, che esprimono affetto e segnano quanto pesi l'assenza. Per finire la proiezione del film sul bandito Giuliano di Tino Sanalitro, “architetto, artigiano, siciliano, rompiscatole ed artista” come di lui scrive il nostro sindaco, nonché amico di tutti noi, e di Alfredo in particolare. Cinquantacinque minuti di pura sicilianità, di tempi andati ma non ancora troppo distanti perché la memoria li tiene presenti, avvinghiati spesso ad un'emozione silente che solo un artista riesce a disvelare. Mi sento orgogliosa di questa terra che produce bellezza, raramente ci capita di goderne, in magici ed inaspettati momenti come questo mi accorgo che può accadere.
Di ritorno verso casa, ogni pietra, ogni suono, ogni viso mi sembrano più vicini ed io assomiglio un po' più a loro.

Ilenia Adamo

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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