sabato 6 novembre 2010

Arrestati dai Carabinieri due pregiudicati barresi


I Carabinieri del Comando Stazione di Barrafranca al Comando del Luogotenente Giordano Epifanio nei giorni scorsi hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere.
E’ stato arrestato e successivamente condotto presso la Casa Circondariale di Enna, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria TAMBE’ Gianni, di anni 44, pluripregiudicato, già arrestato nell’ambito di un’operazione antidroga coordinata dalla D.D.A. di Caltanissetta nell’anno 2008 con l’accusa di far parte di un’ associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Il TAMBE’ era stato successivamente scarcerato e sottoposto dapprima agli arresti domiciliari e poi alla misura dell’obbligo di firma presso il Comando Stazione di Barrafranca. La Corte di Cassazione, pronunciatasi a seguito di ricorsi nel procedimento penale in questione, tenuto conto dei precedenti ed i gravi indizi di colpevolezza emersi nel corso delle indagini a carico del TAMBE’ Gianni né ha disposto nuovamente la custodia cautelare in carcere, prontamente eseguita dai Carabinieri di Barrafranca.
E’ stato nuovamente arrestato e condotto in Carcere anche FERRERI Michele, di anni 49, coniugato, pregiudicato. Lo stesso è stato definitivamente riconosciuto colpevole del reato di tentato omicidio aggravato, in concorso con il figlio FERRERI Filippo, in pregiudizio di GRANATA Sebastiano, fatto avvenuto in Barrafranca il 21.11.2008, tratto in arresto in quell’occasione in flagranza di reato.
Le indagini condotte dal Comando Stazione di Barrafranca portarono a stabilire che all’epoca padre e figli, agendo in concorso tra di loro, mentre si trovavano all’interno di un oleificio di Barrafranca, aggredirono ed accoltellarono per futili motivi e rancori personali il conoscente GRANATA Sebastiano il quale si salvò miracolosamente giungendo presso il pronto soccorso dell’ Ospedale di Mazzarino con la lama del coltello rimasta incastrata ancora tra le costole. Il FERRERI Michele, condannato alla pena di anni tre e mesi uno di reclusione deve scontare la rimanente pena di anni 2 e mesi dieci di reclusione.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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