sabato 31 marzo 2012

Campi Rossi 1969. Un incontro privo di retorica


Piazza Armerina.“Un incontro privo di retorica” queste le parole pronunciate da Carmelo Nigrelli, sindaco di Piazza Armerina, in apertura degli interventi per l' inaugurazione della mostra Campi Rossi 1969 – le foto e i ricordi di Antonio Russello – avvenuta presso la “Chiesa di Sant’Anna vecchia”, scoperta durante i lavori di restauro del monastero di Sant’Anna, attuale sede del corso di scienze infermieristiche della città dei mosaici.

All’incontro hanno partecipato Rossella Cantoni, Presidente dell'Istituto Alcide Cervi, accompagnata da Adelmo Cervi (figlio di Aldo Cervi, uno di sette fratelli trucidati dal regime fascista), Morena Vannini, responsabile della Sezione Didattica dell'Istituto Cervi e Gabriella Gotti, collaboratrice dell’ Istituto Cervi per il progetto Memorie in Cammino, di cui il coordinatore della redazione presente a Piazza è il prof. Salvatore Lo Re. L’incontro, oltre che a presentare il piccolo prezioso libro scritto da Mauro Mirci e che contiene appunto, i ricordi di Antonio Russello e le sue foto, è servito a ribadire la volontà del Comune di Piazza di aderire e collaborare ad un progetto di “recupero della memoria” attraverso le testimonianze dell’epoca, così come ha detto Rossella Cantoni: "tutte ugualmente importanti e degne di divulgazione, al nord come al sud”. Le foto di Antonio Russello, fotoreporter degli anni '70, circa 2.500 in tutto, sono state acquisite alla fototeca comunale “Antonio Balbo”, che sarà inaugurata nel prossimo mese di maggio, e saranno oggetto di ulteriori mostre , così come ha anticipato nel suo intervento il sindaco Nigrelli.

Nelle giornate del 30 e 31 marzo la delegazione dell'Istituto Cervi ha incontrato gli studenti delle scuole primarie, medie e secondarie di Piazza Armerina, portando la testimonianza viva e originale di Adelmo Cervi. Sono intervenuti Antonio Russello e Mauro Mirci. Nei prossimi giorni la mostra sarà aperta al pubblico.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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