i DISSIDENTI, EX SOCI DEL CENTRO SOCIO CULTURALE "MARIA SS.MA DELLE VITTORIE", AFFILIATO "ANC&SCAO, Ti ringraziano per l'ospitalita' offerta loro all'interno del Tuo Blog che tanto successo riscuote presso la comunita' armerina.
Nell'intendo sempre maggiore di far conoscere alla comunita' come sono andate effettivamente le cose, circa un anno fa', i Dissidenti ritengono utile la pubblicazione, della missiva, inviata a loro cura, all'Organo nazionale ANC&SCAO con sede a Bologna e per conoscenza a Persone ed Enti a vario titolo coinvolti.
Se, come i DISSIDENTI auspicano, continuerai a dare loro ospitalita', e' loro precisa intenzione inviarti per la pubblicazione altri report (comunque sintetici), che evidenziano le ILLEGALITA', messe in atto dalla Triade gestionale, alcune delle quali, a ns. modesto avviso, perseguibili anche legalmente.
Nell'augurarti buon lavoro, i DISSIDENTI Ti ringraziano per l'ospitalita' e ti salutano cordialmente.
Il Gruppo dei Dissidenti
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Piazza Armerina 22/03/2011
Racc. A/R
SPETT.LE ANC&SCAO
Via Angelo Fioravanti 14
40129 Bologna
E p.c.
Vitale Antonia
Via Cavour
94015 Piazza Armerina
Avv.
Patrizia Ferraro
Consigliere Provinciale ANC&SCAO
Sig.
Michele Crisafulli
Presidente Regionale ANC&SCAO
Al Sig. Sindaco del Comune di Piazza Armerina
Al Sig. Assessore alle Politiche Sociali
Quali soci del CENTRO SOCIO – CULTURALE “MARIA SS.MA DELLE
VITTORIE”, AFFILIATO ANC&SCAO, riteniamo necessario portare a conoscenza
delle SS.VV. talune recenti condotte interne all’associazione, che, oltre a non
apparire in alcun modo improntate al perseguimento ed alla valorizzazione dei
principi fondamentali di quest’ultima, sono state poste in essere in chiaro
spregio delle piu’ elementari regole di democrazia che debbono presiedere alle
scelte associative.
Tali condotte costituiscono l’epilogo di una tensione interna all’associazione,
esistente, purtroppo, ormai da tempo, mai sopita, in ragione dell’irragionevole
atteggiamento della Presidente, la quale non ha mai inteso comprendere le
profonde ragioni di malessere manifestate in piu’ occasioni da diversi soci,
nonche’ da membri del direttivo stesso.
Ci si riferisce, con riguardo a quanto accaduto da ultimo,
all’assemblea dei Soci tenutasi in prospettiva della scadenza del primo
triennio di vita del sodalizio: scadenza che, come da Statuto, prevede il
rinnovo del direttivo in carica.
L’Assemblea veniva preceduta da una riunione del direttivo, nel
corso della quale la Presidente sig.ra Vitale manifestava il proposito di
essere riconfermata nella carica.
I componenti il direttivo, dal canto loro (alcuni di essi,
piu’ per galateo e buona creanza che per convinzione), le significavano di non
avere alcun pregiudizio in merito alla sua ri-candidatura, la quale pero’
avrebbe dovuto superare il vaglio dell’assemblea dei soci.
La detta assemblea, dunque,doveva servire a sondare gli
“umori” dei soci in merito a tale possibilita’.
In quella sede, pero’, si comprendeva, da subito, che gli
“umori” dei soci non erano quelli auspicati dalla Presidente.
L’acclamazione, auspicata dalla Vitale, infatti, non arriva,
ed invece emergevano, da piu’ parti, forti malumori e disappunto.
Si rimproverava alla Presidente, oltre ad una chiara
insofferenza nei confronti di chiunque osi mettere in discussione il suo modo
di esercitare il ruolo (eccessivamente autoritario: tanto da risultare, in piu’
occasioni, persino prepotente), di non avere mai promosso, nonstante le svariate
sollecitazioni provenienti dai soci, attivita’ che potessero andare oltre la
semplice giocata a carte o le cene associative, o, comunque, di non avere
tenuto nel debito conto le diverse istanze provenienti dai soci e tendenti a
migliorare la qualita’ dell’attivita’ associativa.
Pertanto, nel pieno contrasto venutosi a creare tra i
“possibilisti” e gli “oppositori”, alcuni soci proponevano di stemperare la
tensione, svolgendo una sorta di informale sondaggio, a mezzo del quale i soci
avrebbero dovuto manifestare il loro gradimento (o il mancato gradimento),
rispetto al lavoro svolto dal Presidente e dal direttivo, da esprimere
apponendo un semplice SI o un No su piccoli pezzetti di carta approntati sul
momento.
E’ evidente-ed era evidente a tutti gia’ in quella sede- che
cio’ non aveva- ne’ avrebbe mai potuto avere- nulla a che vedere con le
operazioni, di tutt’altro contenuto, che debbono presiedere, nel contesto della
vita associativa, allo svolgimento delle elezioni aventi ad oggetto il rinnovo
delle cariche sociali, le quali necessitano di una formale indizione della
votazione (a mezzo regolare convocazione dei soci, contenente uno specifico
ordine del giorno, il quale preveda espressamente lo svolgimento della elezione
degli organi associativi), e del compimento di quest’ultima con semplici ed
elementari garanzie di legalita’ e trasparenza. Si aggiunge che nessuna norma
associativa consente l’elezione per “acclamazione” e/o gradimento,per giunta
“in blocco” (a mo’ di pacchetto), del direttivo e del presidente.
Cio’ nonostante, la sig.ra Vitale ha ritenuto che tale
“farsa” – la quale pare abbia avuto, in termini risicati, esito ad essa
favorevole- potesse valere come conferma della sua carica di Presidente
dell’associazione per i prossimi tre anni.
Tale scelta ha comprensibilmente ingenerato profondo
disappunto nella stragrande maggioranza dei Soci, la quale aveva auspicato,
gia’ in quella sede, lo svolgimento di regolari elezioni.
Da quel momento in poi, si e’ venuta ad accentuare
enormemente la grave tensione gia’ da tempo esistente all’interno
dell’associazione, cui si e’ accennato in premessa, per l’ulteriore aggravarsi
della contrapposizione tra la Presidente, tenacemente abbarbicata alla carica e
forte di non meglio precisate “amicizie” che dovrebbero indurre i suoi
oppositori a piu’ miti consigli (“voi non sapete con chi avete a che fare; non
sapete chi c’e’ dietro di me; vi consiglio di stare molto attenti…” e’ quanto
ripetuto dalla stessa in piu’ occasioni) e quanti (la maggioranza dei soci e
diversi membri dello stesso direttivo uscente) continuano a richiedere a gran
voce la indizione di regolari elezioni, per una rinnovazione delle cariche
associative, che consenta di uscire dalla situazione di malessere e disfunzione
venutasi a creare.
Si e’ cosi andati avanti, in maniera estenuante, fino a
quando e’ stata indetta altra assemblea dei soci, presieduta dalla Sig. ra
Vitale, dalla Responsabile Provinciale Sig.ra Ferraro e dal Presidente
Regionale Sig. Michele Crisafulli (schierati sulle posizioni della Presidente),
la quale ha avuto, come unico risultato, quello di esasperare ancora di piu’
gli animi.
Il Crisafulli, in particolare, in quella sede, lungi dal
prodigarsi per comporre i contrasti, ha assunto un atteggiamento chiaramente
provocatorio nei confronti dei “dissidenti”, celebrando-non si e’ compreso bene
a quale fine- le sue doti karateka (!) e le sue grandissime esperienza e
capacita’ (le quali tuttavia non costituivano oggetto della vertenza da
comporre!).
Si registrano ora episodi davvero sgradevoli ed allarmanti.
E’ accaduto, infatti, poche settimane orsono, che alcuni
soci, recatisi al Centro, abbiano stranamente notato l’assenza della chiave
d’ingresso, dal luogo nel quale essa chiave e’di consueto appesa, onde
consentire ai Soci di accedere liberamente all’interno dei locali.
Una volta bussato, i soci si sono visti aprire la porta dal
Sig. Franco La Malfa, marito della Sig.ra Vitale, il quale li ha invitati ad
accomodarsi in altro locale rispetto a quello principale, perche’ in
quest’ultimo era in corso una riunione definita “privata”.
Alla riunione “privata” erano presenti i citati signori
Crisafulli e Ferraro, la signora Vitale, i signori Santaniello, Failla, Cavolo,
nonche’ altro soggetto, che si sapra’ poi essere tale Cigna Giuseppe, vice
presidente del circolo anziani di Pietraperzia.
Preme sottolineare che alla riunione non partecipavano,
poiche’ non invitati, i membri del Direttivo Sig. Bilardo (vice presidente
dell’associazione), la Sig.ra Catalano (consigliere), il sig. Lo Monaco (consigliere),
la Sig.ra Zaza (consigliere).
Pare che, in quel contesto (ma cio’ si e’ compreso
successivamente, come di qui a poco si spieghera’), il Cigna sia stato indicato
dai partecipanti alla riunione, come il soggetto preposto (non si comprende
bene a quale titolo), a dirimere le controversie interne all’associazione.
Sempre in quel contesto , senza che il direttivo ne fosse
nemmeno a conoscenza, si e’ proceduto alla sostituzione del Segretario
dimissionario, Sig. Santaniello, con la Sig.ra Failla.
Nei giorni successivi, il Centro e’ rimasto sempre meno
frequentato dai soci, fino a quando i consiglieri Bilardo e Lo Monaco ed il
socio Scarfia, hanno chiesto delucidazioni circa la data delle elezioni per il
rinnovo delle cariche associative, la consegna delle tessere relative all’anno
sociale 2011 ed altro.
La Presidente, sempre arroccata nelle sue posizioni, alla
richiesta ha, testualmente, risposto, che le tessere sarebbero state consegnate
dal Commissario.
Alla richiesta di chi fosse costui, da chi e per quali
ragioni fosse stato nominato, la signora Vitale non ha saputo fornire alcuna
risposta.
Si e’ rappresentato, peraltro, alla stessa Vitale che il
direttivo e’ ancora legalmente in carica, almeno fino a quando non si
provvedera’ al suo rinnovo, con regolari elezioni.
Nei giorni seguenti la Sig.ra Catalano (consorte del Sig.
Bilardo) ha ricevuto una telefonata da parte del detto Sig. Cigna, il quale,
qualificatosi Commissario (nominato da chi?), ha invitato il marito, Sig.
Bilardo ed altri due soci, a recarsi a Pietraperzia, per trovare una soluzione.
Recatisi a Pietraperzia, il Bilardo ed altri due soci
(Tomarchio e Scarfia) rappresentavano al Cigna, a solo titolo di cortesia (non
comprendendosi, ancora oggi, a quale titolo li avesse convocati) le ragioni del
malessere interno all?associazione, chiedendo, altresi, garbatamente, conto
delle procedure e modalita’ attraverso le quali si era provveduto alla sua
nomina a Commissario e ricevendo, in risposta, vaghe ed incomprensibili
giustificazioni.
Nei giorni seguenti
la Sig.ra Vitale, con un’iniziativa a dir poco sconcertante, ha deciso, in
maniera del tutto arbitraria, di chiudere il Centro!
Tutto quanto finora narrato testimonia di una flagrante violazione
degli elementari principi di democrazia che debbono presiedere alla vita
associativa, oltre che di una inammissibile concezione personalistica del
proprio ruolo da parte di chi, come la Vitale,dovrebbe, piu’ degli altri,avere
a cuore il corretto funzionamento dell’associazione.
Inaudito ed inescusabilee’, inoltre, che la Vitale abbia
deciso, autonomamene, la chiusura del Centro, la quale ormai dura da piu’ di
tre settimane.
Si rende, pertanto, necessario, e si richiede formalmente
con la presente, a tuteladel buon funzionamento dell’associazionee delle
prerogative dei soci tutti (molti ormai
manifestano, tristemente, la
volonta’ di sciogliere il Centro e/o, comunque, di allontanarsene), un
intervento degli Organismi associativi centrali, affinche’ si pongano in essere
tutte le iniziative utili a porre fine a tale avvilente stato di cose, anche
eventualmente provvedendo, in termini di estrema
ratio, alla nominadi un Commissario che possa gestire tale delicata fase,
gestendo l’ordinario ed indicendo regolari elezioni , fino all’insediamento dei
nuovi componenti del direttivo e del Presidente.
Cio’ anche al fine di evitare che la prolungata chiusura dei
locali possa indurre l’amministrazione comunale comodante a decidere
drasticamente la restituzione dei medesimi, in ragione del loro mancato uso.