domenica 2 dicembre 2012

Senza offesa per l' AIAS

di Luigi Russo
Lo so che il mio commento rischia di apparire insolente e forse penserete che ci vuole incoscienza a scriverlo e ancor più a firmarlo . Per questo ho messo le mani avanti nel titolo.
E' successo che le statistiche dell' AIAS , declinate nel post del suo Presidente come dati certi, mi hanno lasciato sbalordito.
Il problema deve essere molto sentito e certamente lo é se da parte di questa benemerita Associazione si effettuano da tempo puntuali controlli e verifiche al riguardo.
Ma , a parte la loro dubbia attendibilità per la provenienza di parte ( passatemi il bisticcio), rimane la perplessità sull' oggettività delle rilevazioni che sono talmente alte da sembrare surreali. Comunque,

- se ritengo che il comportamento di una minoranza di persone arroganti e tracotanti , di quelle che definirei "tuttoilmondoémio" contribuisce in modo determinante ad alimentare una situazione di comportamenti automobilistici che sarebbe riduttivo definire incivili ;

- se, inoltre, ritengo che l' atteggiamento delle Funzioni preposte al controllo é, purtroppo, più orientato a far cassa che a educare la cittadinanza al rispetto delle regole ( si potrebbe fare l'uno e l'altro ma non conviene perché poi, raggiunto lo scopo educativo , la cassa piangerebbe ) ;

- se ritengo , altresì, che sul problema sollevato con forza e determinazione dall'AIAS sarebbe opportuno un confronto della Vigilanza Urbana con le Rappresentanze dei diversamente abili anche per definire una concordata ubicazione degli stalli riservati che, ad una sommaria valutazione, mi sembrano collocati secondo logiche più personalistiche che funzionali;

- se sommessamente vorrei far notare che a tutti i portatori di abilità diverse e di apposito contrassegno é consentito di utilizzare gratuitamente gli stalli blu in sostituzione di quelli gialli e che questo utilizzo mi sembra che spesso diventi preferenziale anziché estemporaneo ; comunque, dicevo, dopo tanti se, vorrei lanciare la mia domanda quasi insolente e provocatoria , sperando di non essere mal inteso.



Vorrei cioè chiedere all' AIAS, , senza niente togliere al suo insostituibile ruolo di sostegno , difesa e assistenza , se avesse mai verificato quante volte, statisticamente parlando, le auto munite dell'apposito contrassegno sono state utilizzate dagli accompagnatori dei diversamente abili senza "gli accompagnati" ma usufruendo ugualmente dei benefici riservati all'esibizione del contrassegno e se ha potuto mai verificare la congruità e la validità di tutti i contrassegni rilasciati dalla pubblica amministrazione.

Lo chiedo perché, siccome a Piazza continuano a tenersi in vita stalli riservati a portatori di handicap anche dopo il decesso dell'invalido cui erano stati originariamente dedicati o addirittura nominativamente assegnati , sorge il sospetto che non ci sia altrettanto presidio sulla revoca e il ritiro dei contrassegni oggettivamente decaduti .

Ma forse queste domande sarebbe più utile e corretto rivolgerle alle Autorità di vigilanza.



P.S Tutto ciò è stato scritto senza voler offendere alcuno .

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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