domenica 3 maggio 2009

Il vescovo fa il viaggio a piedi ad Aidone.

Piazza Armerina. Anche il vescovo Pennisi tra i pellegrini che quest’anno hanno fatto il viaggio a piedi a San Filippo Apostolo di Aidone. E’ la prima volta che il vescovo piazzese partecipa a piedi al pellegrinaggio in onore del santo. Gli altri anni Monsignor Pennisi si era recato con la propria auto mentre questa volta ha voluto partecipare insieme ad alcuni cittadini pellegrinaggio aidonese. Sono parecchie centinaia, forse più di un migliaio, le persone che di buon mattino sono partiti anche quest’anno alla volta di Aidone percorrendo i circa 10 chilometri di strada tra le tortuose strade che passano per i boschi di Grottascura. “ho voluto fare il pellegrinaggio – ha detto il Vescovo - come segno di condivisione e di solidarietà con tutti coloro che soffrono a causa di questa crisi, ma anche come segno di speranza nel superamento delle difficoltà perché la meta del pellegrinaggio indica che la nostra vita ha un senso. Il pellegrinaggio è un gesto religioso che ci ricorda che la nostra vita è un cammino faticoso verso la casa del Padre, di cui è segno il santuario. Durante la strada ho incontrata tanta gente che mi ha chiesto di pregare per i suoi cari. Il pellegrinaggio si configura come un cammino di conversione che ci fa prendere coscienza dei nostri peccati e ci fa camminare verso la libertà interiore dal peccato e ci aiuta ad orientare la nostra vita vero Dio. E’ anche un momento di gioia, è occasione per esprimere momenti di fraternità cristiana, per dare spazio a momenti di amicizia e di festa. Il pellegrinaggio è un atto di culto verso Dio. L'immagine di san Filippo è segno della divina presenza e dell'amore provvidente di Dio che viene glorificato nei suoi santi. Fare il pellegrino – ha detto ancora Michele Pennisi – significa essere testimone della preghiera tradizionale che di generazione in generazione si leva come supplica dell'afflitto e giubilo riconoscente di chi ha ottenuto grazia e misericordia. San Filippo ci invita a seguire personalmente Gesù e comunicare questa bella esperienza agli altri: egli è esempio di come seguire Gesù Cristo e testimoniarlo. Il compito di noi cristiani è quello di condurre a Gesù tutti coloro che lo vogliono vedere, è quello di fare risplendere il volto di Cristo attraverso la nostra testimonianza che è possibile perché Gesù Cristo risorto ci ha donato lo Spirito santo.”. Insieme a Pennisi ha fatto il viaggio anche il capitano dei Carabinieri Michele Cannizzaro
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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