venerdì 14 agosto 2009

Sulla scomparsa di Romano. Il vescovo "Forse una ricerca più accurata avrebbe impedito di trovare il corpo in quello stato"

Piazza Armerina. Piuttosto sconvolta la città dei mosaici per la triste morte di Mario Romano, l’uomo che dopo 34 giorni dalla sua scomparsa è stato trovato suicida, impiccato in un albero di ulivo dietro un edicola della Madonna di Maria Santissima delle Vittoria. Adesso si aspetta di sapere la data dei funerali che avverranno dopo l’autopsia sul cadavere per accertante la causa della morte. Morte, che con ogni probabilità, è dovuta al soffocamento procurato dal cappio della corda che ha stretto il collo del Romano. Intanto il vescovo della diocesi Michele Pennisi sull’accaduto ha detto. “E’ un fatto molto triste. Forse – dice Monsignor Michele Pennisi – una ricerca più accurata avrebbe potuto evitare di trovare un corpo un quello stato. Sento ed esprimo un forte sentimento di pietà”. Piuttosto sotto tono anche il commento del figlio di Mario Romano Flaviano. “Non abbiamo nulla da dire. Anche se i giorni passavano – dice il figlio – non ci aspettavamo questa tragica fine. Adesso cercheremo di stare tranquilli e rispettare la scelta di nostro padre. Nel posto dove è stato trovato – conclude Flaviano – ci siamo passati tantissime volte ma non abbiamo visto nulla”. In effetti, il corpo del Romano, di confondeva tra le foglie e i rami che cadevano dalla vegetazione. Il colore degli indumenti era mutato. La canottiera, che era diventata di colore grigio. La notizia del ritrovamento del Romano ha sconvolto la città proprio in questi giorni di festa che si festeggia la patrona della città e della diocesi Maria Santissima della Vittorie. Tutti ricordano Romano come una persona buona e perbene, e non si riescono a spiegare la motivazione che abbia spinto Romano ad un gesto così estremo. Un'altra domanda ricorrente tra i cittadini è quella di come sia stato possibile che le decine di unità che hanno partecipato alla ricerca non siano riuscite a trovare il corpo del defunto che si trovava a 20 metri dalla strada principale che porta al santuario di Piazza Vecchia. Per almeno una decina di giorni, vigili del fuoco, unità cinofile, protezione civile, associazioni di volontari, hanno perlustrato il territorio ed in particolare quelle zone senza trovare nessun indizio e nessuna traccia del defunto.
Agostino Sella

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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