lunedì 1 febbraio 2010

C'era una volta il bollino rosso. Di Rosa Linda Romano

In tv, c’era una volta il bollino colorato. Lo introdussero le reti televisive Mediaset anni fa e da allora hanno permesso di individuare a quale tipo di pubblico fosse destinata la visione di ogni film. Rosso, giallo o verde, come un semaforo, era destinato a salvaguardare soprattutto i bambini da visioni poco adatte a loro. C’era una volta il bollino colorato. Ma c’è ancora?

Nella mia famiglia, bollino rosso equivale ancora a “cambiare canale”, nonostante io abbia superato da un pezzo la maggiore età e mio fratello sia già un ragazzetto di quattordici anni. Questo gesto, che mio padre non si lascia mai sfuggire, non mi fa sentire “piccola”, piuttosto mi fa percepire tutto il senso di protezione che egli ha nei miei confronti.

Adesso quando in tv trasmettono film ad alto contenuto violento (con l’immancabile bollino rosso) i primi a parlarne sono proprio i bambini. Così perspicaci e svegli, riescono anche a doppiarne parti salienti. Mi è capitato di sentire parecchi bambini citare i famosissimi personaggi della cronaca nera della nostra Terra in seguito alla messa in onda di certi film. E quali sono le scene che più ricordano? Quelle di sangue, di morte, di sparatorie e violenza. Una domanda viene a bussarmi in testa: che la Mediaset si sia forse scordata di mettere il bollino, questa volta? No, la Mediaset quel bollino rosso l’ha messo, come di consueto. E allora un’altra domanda fa capolino, ma faccio quasi fatica ad esprimerla: perché nessuno ha cambiato canale? Perché si è lasciato che due occhi innocenti venissero inondati da immagini così cruenti?

Non ci credo che la violenza non ha alcun effetto sui bambini. Non ho i titoli per esprimermi in merito, uso il buon senso per arrivare a tale conclusione. Alcuni cartoni animati contengono già la loro buona dose di violenza, ma la visione di quelli è difficile vietarla ad un bambino. Certi film invece si, possono essere vietati. “Telecomando” per me equivale a “possibilità di scegliere”. E allora perché non scegliere? Perché non rinunciare ad un film, anche se interessante, pur di evitare che un pubblico inadatto lo subisca (il verbo corretto mi sembra questo)?

Da genitori non si può restare indifferenti a quel bollino rosso.

Ringrazio mio padre di aver cambiato canale tutte quelle volte, e di farlo ancora.


Rosa Linda Romano

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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