Piazza Armerina, 04/NOVEMBRE/2010 ore 18.00: seduta del Consiglio comunale sulla proposta di trasferimento del mercato settimanale dal Piano S. Ippolito in piazza Falcone e Borsellino.
Vincenzo Filetti (UDC) - Il consigliere spiega quali sono state le motivazioni alla base di quell’atto deliberativo con cui si autorizzava il trasferimento del mercato al piano S. Ippolito, e di quello successivo riguardante le somme da spendere per adeguarlo alla nuova funzione con la possibilità di attrezzarlo, pure, a parcheggio per autobus: problemi di ordine pubblico e gestione della sicurezza. “Si era deciso di venire incontro agli ambulanti collocando il mercato ad una distanza, rispetto al centro del paese, che fosse intermedia tra l’ex area SIACE e piazza Europa. Oggi ci si è, però, resi consapevoli della difficoltà che il sito presente: la nostra città sta vivendo un dramma economico.
La sua vocazione non è solo, com’è noto, culturale ma anche artigianale, mercatale. Queste qualità, purtroppo, stanno sfumando anche a causa, da ultimo, di tale spostamento. Prendendo atto del fallimento, si è resa necessaria la convocazione della seduta per ritrattare, ridiscutere quella delibera”.
Renato Incardona (indipendente) - “Ero favorevole perché sapevo che in piazza Falcone e Borsellino sarebbe dovuto sorgere un parcheggio. Rilevo, purtroppo, che ciò si dimostrato una vera panzana, tanto è vero che per realizzare tale opera occorrevano più soldi dovendo il Comune accendere un mutuo ad integrazione del finanziamento originario”. Il consigliere, prendendo nota delle future dimensioni che il parcheggi assumerà - “quasi un fuori scala” - ,del fatto che un cantiere aperto di tali proporzioni potrebbe diventare un ricettacolo di tossicodipendenti, comunque un luogo insicuro, dichiara di essere contrario alla sua fattibilità. Lui stesso, che si definisce “uno del Giovedì”, reputa l’attuale sito del mercato “sfavorevole” da un punto di vista logistico. Il consigliere è d’accordo, pertanto al ritorno del mercato in piazza Europa.
Michelangelo Trebastoni (MpA) - Dice il capogruppo consiliare del movimento: “Si era operato lo spostamento del mercato nel piano S. Ippolito a seguito delle lamentele di quei cittadini privati che trovavano difficoltà nel parcheggio o nel traffico veicolare. Ma in un momento di recessione economica, di difficoltà di erogare nuove licenze commerciali, tutelare il lavoro dei lavoratori autonomi che non hanno la sicurezza del ceto impiegatizio, s’impone come dovere istituzionale e morale da parte dell’amministrazione”. Approverà, quindi, l’ordine del giorno insieme ai consiglieri dell’MPA vicini al Governatore Lombardo per dare un segnale di vicinanza alla cittadinanza nella consapevolezza che fare gli interessi generali della collettività può andare contro quelli privati di singoli cittadini.
Giuseppe Venezia (PD) – Illustra in aula una petizione degli abitanti di via Chiarandà, Lo Giudice e di tutte le altre vie adiacenti il parcheggio: “Sono sempre stato attento e solerte verso gli operatori del mercato perché il diritto al lavoro, in quanto sancito dalla Costituzione, va rispettato, ma è anche giusto che vengano garantiti i diritti degli altri cittadini”. La scelta dell’area S. Ippolito fu il risultato di diversi dibattiti avvenuti in sede di Consiglio insieme pure alle rappresentanze di settore: l’indicare quel sito ha costituito l’occasione per riqualificarlo mediante il consolidamento delle pendici della scarpata.
L’ordinanza sindacale emessa dalla precedente amministrazione, con cui si situava il mercato in piazza Europa, non conteneva pareri tecnici che dimostrassero l’idoneità dei requisiti in possesso all’area per essere utilizzata a mercato. Nella piazza sono in itinere, comunque, dei lavori per riparare la condotta fognaria. “Prendendo atto che chi era presente al momento della votazione della delibera consiliare n. 2 del 7/febbraio/2008 ha plaudito entusiasticamente alla decisione di trasferire il mercato al piano S. Ippolito con l’approvazione delle rappresentanze di categoria ora chiede, invece, una modifica di tale dispositivo deliberativo, concludo nel rilevare in tutto ciò una contraddizione quasi faziosa e pregiudizievole. È giusto riconoscere le esigenze degli operatori del mercato ma in contemperanza con quelle degli altri cittadini”.
Rosario Paternicò (PdL) – “Perché dobbiamo consumare un atto deliberativo fine a se stesso se sono cambiate le ragioni che hanno portato al trasferimento del mercato al piano S. Ippolito?”. Il consigliere prendendo in considerazione il punto della relazione annuale del Sindaco riguardante il parcheggio in piazza Europa, chiede se il Consiglio ha la volontà politica di realizzarlo o meno, perché il problema dello spostamento del mercato è strettamente legato al primo. “Chi ha votato quell’atto faccia un passo indietro”, dice il consigliere. Chiede, inoltre, che il Civico Consesso assuma una volta per tutte una posizione netta e forte a proposito del parcheggio succitato, perché questo non sia un’opera voluta solo da una parte della classe politica – amministrativa, bensì la risultanza delle varie posizioni del Consiglio. “Se voto favorevolmente l’ordine del giorno, si dovrà, allora, aver risolto il problema del parcheggio; il che comporta implicitamente l’inutilità del parcheggio in piazza Europa”.
Calogero Centonze (PD) – Il presidente del Consiglio spiega come l’individuazione temporanea dell’area mercatale nel piano S. Ippolito sia stata conseguita in attesa d’iniziare i lavori per il parcheggio in piazza Europa. Perché l’allogazione definitiva del mercato doveva essere nell’ex area SIACE, perché l’allora Responsabile del IV° Settore, l’ing. Adriano Di Francisca, aveva dimostrato che problemi economici costituivano motivo d’impedimento alla realizzazione di attrezzature atte ad ospitare il mercato in un’altra area individuata, più consona ed adeguata, cioè quella cimiteriale. Il presidente chiede: “perché non si era affrontato il problema nella sua totalità? Perché se non c’erano i fondi per adeguare l’area cimiteriale è stata, allora, individuata nel piano S. Ippolito la sede provvisoria?”.
Vincenzo Filetti (UDC) – Il consigliere ricorda come la necessità di trovare un’area perimetrata da vie di accesso ai mezzi di soccorso, ambulanze e VV.FF., fu il motivo principale che ha spinto l’amministrazione retta dall’allora Sindaco Prestifilippo a trasferire il mercato all’ex area SIACE e come, invece, quella di ubicarlo all’interno del perimetro urbano per portarvi più gente possibile, sia stata, per converso, la ragione che ha portato a spostarlo ulteriormente al piano S. Ippolito, con l’accordo degli operatori stessi. Bisogna, però, comprendere, continua il consigliere, le problematiche di chi vive del proprio lavoro, ragion per cui bisogna avere il coraggio di ritenere che ci si è sbagliati e di ritornare sui propri passi. A questo punto propone l’area dell’ex cinema ARISTON come adatta ad ospitare il mercato cogliendo in questo modo l’occasione per riqualificare il sito. A riguardo del parcheggio in piazza Europa: “Siamo sicuri di lavorare in termini economicamente vantaggiosi per la città? Conviene accendere un mutuo di 800.000€ che il Consiglio dovrebbe approvare a carico del Comune, quindi delle cittadinanza? Fondi che potremmo, peraltro, utilizzare altrove. Allo stato attuale delle cose, non si rileva la necessità di un incremento di 100 stalli che costerebbero ciascuno circa 30 – 40.000€ “.
Michelangelo Trebastoni (MpA) – Dichiara il capogruppo dell’MPA: “Le valutazioni che facemmo a quel tempo e che stanno alla base della delibera n. 2 del 7/febbraio/2008 ci spinsero a prendere tale decisione perché tutto sembrava che fosse in divenire (inizio lavori parcheggio piazza Europa). Il mercato si è, quindi, spostato per motivi d’urgenza che in seguito non si sono verificate. Io non ero d’accordo, ma c’erano le firme di protesta degli abitanti della zona di piazza Europa, c’era il consenso di alcune rappresentanze sindacali: con autocritica, affermo che sono stato tra i consiglieri che hanno approvato quell’atto deliberativo. Gli ambulanti hanno, purtroppo, sperimentato che la gente non va in copiosa presenza in quel sito (bonificato, peraltro, a spese dell’amministrazione) e per problemi di posto auto e per la distanza disagevole dal centro. Si è, d’altronde, visto che se il mercato va in periferia si registra automaticamente un calo del 30-40% di vendite”. Il consigliere ribadisce, inoltre, la sua convinzione di riportare il mercato in piazza Europa invitando la cittadinanza a sopportare quei disagi che tale scelta comporterebbe, proprio per venire incontro ai venditori ambulanti già provati dall’attuale recessione economica.
Ilenia Adamo (PD) – “La legge afferma che non si può colpevolizzare il Consiglio per aver deciso il trasferimento del mercato al piano S. Ippolito perché è stato formalmente corretto lungo tutto l’iter procedurale che ha portato all’emanazione della delibera n. 2 del 7/febbraio/2008, perché ha tenuto conto delle istanze delle rappresentanze sindacali preposte alla tutela degli interessi dei commercianti. Il problema non consiste in una semplice diatriba tra l’interesse degli ambulanti e quello di alcuni cittadini”. Continua il consigliere: “Bisogna tener conto di un più ampio modello di sviluppo economico del nostro territorio e non di specifiche realtà economiche - riferendosi, probabilmente, al progetto di un Centro Commerciale naturale contestualizzato in un tessuto aggregativo, appunto, naturale quale è un centro cittadino, in particolare con valenza storica – ed è in base ad esso che l’amministrazione si è mossa. Non si possono considerare solo gli interessi particolari in quanto si avrebbe, altrimenti, una visione parziale del problema”. Ed ancora: “Come si potrebbe giustificare un doppiare la stessa spesa, trasferire, cioè, il mercato nuovamente in piazza Europa, per giunta in maniera provvisoria? Perché lì dovrà sorgere il nuovo parcheggio. Tutta la normativa sarebbe rispettata se il mercato venisse un’altra volta spostato? L’individuazione dell’area S. Ippolito è stata pienamente legittima perché messa a norma con una serie d’interventi. Sono state, inoltre, studiate ed adottate tutte le misure necessarie per favorire il movimento della cittadinanza: sarebbe una scelta scellerata riportare il mercato di nuovo in piazza Europa”. Il consigliere chiede, pertanto, di allogare l’area nella contrada Solazzo, come previsto dal P.R.G. recentemente approvato, od in altra sede benché a norma ed in maniera definitiva, e da ultimo, la revoca dell’atto con cui si propone la modifica della delibera n. 2 del 7/febbraio/2008 in quanto ritenuto illegittimo.
Calogero Gagliano (PdL) – “Sulla questione ‘mercato’ si sono confrontati diversi programmi elettorali: ad esempio, Fulvio Sottosanti aveva individuato nel suo mantenimento in piazza Europa uno dei punti strategici della sua campagna elettorale. Tale argomento, pertanto, merita un’attenta riflessione. L’amministrazione Prestifilippo ha perso le scorse elezioni anche su tale punto perché pensava di dotare la città di un’area meractale periferica (ex area SIACE) attrezzata con parcheggi a iosa e strutture coperte, fruibile pure dall’hinterland. Con il tempo, però, ci si rende conto che ogni innovazione proposta dall’amministrazione si scontra inevitabilmente con certe abitudini della comunità ormai consolidatesi (a passiata au mercatu). Codesto Consiglio non sa assumere una chiara posizione sul trasferimento o meno del mercato perché non sa quale decisione deve prendere a proposito del parcheggio in piazza Europa. Tale questione si scontra con alcuni interessi dell’amministrazione: c’è già un bilancio ed un conto consuntivo approvato, c’è un progetto esecutivo e cantierabile che l’impresa deve portare a termine per legge, c’è un finanziamento fermo, c’è un termine temporale gravante sull’accensione del mutuo da rispettare (fine anno solare). Se l’amministrazione non riuscirà a realizzare tali condizioni, dovrà definitivamente abbandonare l’idea del parcheggio e solo allora il mercato potrà ritornare in piazza Europa. Prima affrontiamo la problematica del parcheggio dopodichè s’indice un nuovo Consiglio per trattare il trasferimento del mercato”.
Riccardo Calamaio (PD) – “Il mercato ha, di sempre, rappresentato un servizio dato alla collettività. E’ un dovere dell’amministrazione coniugare il rispetto delle norme sulla sicurezza, ordine pubblico ed igiene con i diritti dei cittadini (ambulanti ed utenti). Non si può eliminare il problema con un semplice trasferimento del mercato. Quest’ultimo si fa sempre nei centri cittadini: la sua provvisoria collocazione nel piano S. Ippolito non ha risolto il problema, ne ha solo spostato il baricentro”. A questo punto il consigliere propone un referendum che abbia come oggetto la scelta dell’area mercatale e la realizzazione o meno del parcheggio in piazza Europa, per verificare la volontà e gli orientamenti dei cittadini a tale riguardo. Perché costituisce un diritto dei cittadini–elettori quello di poter intervenire direttamente nelle decisioni che li riguardano, in base al principio della democrazia partecipata.
Basilio Fioriglio (indipendente) – Il consigliere chiede di poter parlare al microfono perché è un fatto di democrazia che tutti i cittadini accorsi alla Seduta siano messi nelle stesse condizioni di ascoltare. Proprio in base a questo principio di democrazia partecipata, il consigliere lamenta che la cittadinanza è presente solo per le problematiche a tema, non ad esempio, per la trattazione del tema ospedale altrettanto importante: il dibattito arricchisce e stimolo chi governa. Dice il consigliere: “In un momento di asfittica economia, il problema mercato si pone e s’impone come urgente. Si ha una perdita di giornate lavorative, una riduzione anche del 70% di vendite. Si è, quindi, visto che il sito non è idoneo ad ospitare il mercato. Noi consiglieri, amministratori non vogliamo continuare ad errare nelle nostre scelte, vorremmo essere sicuri di quello che andremo a deliberare avendo, però, prima un’esatta conoscenza dell’argomento. Chiedo, pertanto, che gli operatori di mercato possano dare indicazioni più precise perché il Consiglio sia in grado di fornire condizioni più adeguate per svolgere la loro attività. Questo atto, così come proposto all’ordine del giorno, deve essere ponderato ascoltando le istanze degli ambulanti e delle rappresentanze sindacali di categoria. Il mercato è un fatto serio e dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale: il mercato, oltre a procurare guadagnare agli addetti, costituisce uno spazio di socializzazione”. Alla fine il consigliere invita il presidente ad una rivisitazione generale della politica amministrativa del Consiglio perché la problematica del trasferimento del mercato coincide direttamente con la trattazione dell’argomento parcheggio in piazza Europa.
Edoardo Lotario (PD) – Il consigliere esprime alcune perplessità riguardo all’ordine del giorno e ribadisce la legittimità della delibera n. 2 del 7/febbraio/2008. “Qualsiasi dispositivo deliberativo necessita di tutta una serie di atti burocratici corredati da relazioni tecniche e pareri delle Commissioni perché questo abbia corso. Per la delibera prima indicata sono stati consumati tutti i passaggi, è stato seguito l’iter procedurale come previsto dalla legge. Siamo in grado di votare un qualsiasi provvedimento tendente a modificare l’atto stesso?” Il consigliere fa notare che l’area Falcone e Borsellino non sia in possesso di requisiti minimi commerciali, tecnici e di sicurezza per ospitare nuovamente il mercato, che l’amministrazione ha già affrontato una spesa di 300.000€ in messa in opera di accorgimenti tecnici al fine di adibire il piano S. Ippolito ad area mercatale, ed infine, che qualsiasi tentativo da parte del Consiglio di modificare un atto già deliberato con l’approvazione di uno successivo potrebbe essere oggetto di azione disciplinare da parte della Corte dei Conti. Ricorda, inoltre, che è in atto la procedura che dovrebbe portare il Consiglio a deliberare sulla questione di accendere o meno il mutuo ad integrazione del finanziamento per il parcheggio in piazza Europa: questa è una condizione che blocca un eventuale atto deliberativo diretto a modificare una delibera già approvata.
Fabio Monasteri (PD) – “La mia attività di bancario mi ha permesso di essere vicino alle problematiche delle categorie di artigiani e commercianti che in questi ultimi anni di recessione economica sono state definite ‘a rischio ’. Bisogna, però, considerare che la questione del mercato investe problematiche più generali ed a tal proposito faccio alcune considerazioni oggettive riguardo alla scelta di riportarlo in piazza Europa come, ad esempio, la non adatta morfologia del terreno, le limitazioni di traffico, i problemi di ordine pubblico e la gestione della sicurezza. Era in atto un provvedimento urgente che avrebbe portato alla realizzazione del parcheggio nella piazza. Sarebbe, quindi, sbagliata la tempistica degli atti deliberativi: trasferire di nuovo il mercato non avendo tutti gli elementi a disposizione relativi al parcheggio. Decidere in assenza di una posizione chiarificatrice da parte del Consiglio riguardo al parcheggio sarebbe deleterio per tutta la città”.
Vincenzo Filetti (UDC) – Il consigliere controbatte al precedente intervento: “Non mettiamo davanti al problema del mercato quello del parcheggio in quanto, sicuramente, la sua realizzazione avrà una tempistica molto più lunga, se si farà. Si deve andare ad una votazione perché si dia una risposta immediata alle persone convenute in gran numero alla Seduta”.
Il Sindaco Carmelo Nigrelli – “Quanto verrà approvato dal Consiglio non può che essere un atto d’indirizzo perché la proposta di modifica della delibera n. 2 del 7/febbraio/2008 non è corredata da pareri tecnici. L’amministrazione deve essere messa nelle condizioni di poter governare trovando una sintesi tra diversi interessi”. Il Sindaco ribadisce l’importanza del parcheggio in piazza Europa perché si troverà a ridosso del centro storico, sede del futuro Centro Commerciale naturale, un consorzio di esercenti di questa parte della città capace di competere con i tradizionali centri commerciali: “Le esigenze ed i diritti degli operatori di questo nuovo modello organizzativo sono da considerarsi sullo stesso piano di quelli dei mercatari ambulanti”. Continua il Sindaco: “L’area migliore per ospitare il mercato sarebbe quella che si trovi all’interno del perimetro urbano, che soddisfi le quote dei parcheggi, che sia raggiungibile dai mezzi pubblici, che abbia certe caratteristiche di superficie (per allogare le bancarelle, ufficio e servizi igienici) ed infrastrutturali (delimitata da vie di accesso ai mezzi di soccorso). L’area individuata nella parte sud del cimitero risponderebbe a tali requisiti”. Il Sindaco fa, inoltre, rilevare come l’avvallamento in piazza Europa sia dovuto al collasso della volta di copertura del condotto fognario: la zona, quindi, sarà impegnata a cantiere per eseguire i lavori di riparazione (precisamente il collettore verrà spostato nelle vie adiacenti la piazza). E poi la Regione siciliana anticiperà una parte dei FAS per finanziare la messa in opera di attrezzature atte ad ospitare nelle migliori condizioni gli attuali ambulanti della frutta e verdura che sostano attualmente nella piazza. Se avverrà, continua il Sindaco, la modifica del patto di stabilità che la norma europea fissa per gli enti locali, quegli stessi che decidessero di accendere un mutuo per realizzare delle infrastrutture – perché si è, finalmente, capito che le infrastrutture fanno da volano all’economia ed il patto di stabilità ha fino adesso impedito gli enti di fare investimenti in tal senso – non vedrebbero incidere negativamente il loro bilancio.
Il vicesindaco Teodoro Ribilotta – L’assessore alle attività produttive chiarisce come tra le motivazioni che hanno portato all’approvazione del dispositivo deliberativo n. 2 del 7/febbraio/2008 non c’era quella dell’inizio lavori parcheggio piazza Europa, rispondendo in tal modo a quei consiglieri che hanno addebitato a questa l’emanazione dell’atto di trasferimento del mercato al piano S. Ippolito, come tutti i pareri tecnici erano in regola, come tutto l’iter procedurale sia stato rispettato con l’istituzione delle relative Commissioni,
come siano state fatte numerose riunioni insieme alle rappresentanze di settore e agli operatori stessi. Dice l’assessore: “Tutti i passaggi e gli atti che hanno consentito la deliberazione del trasferimento del mercato al piano S. Ippolito sono stati eseguiti con la massima trasparenza e di concerto con i diretti interessati. Tutti gli interventi, quindi, finalizzati a modificare un atto deliberativo già discusso ed ampiamente trattato giungono tardivi ed inefficaci. Bisogna trovare un’allogazione definitiva per il mercato dotata di tutti i requisiti in regola con le norme. Ogni altro passaggio, proposta non può che portare ad uno sperpero di denaro pubblico oltre che a non essere risolutivo del problema”.
Il Segretario Generale, l’avv. Carolina Ferro – “L’oggetto posto all’ordine del giorno non può avere come atto definitivo se non la votazione di un atto d’indirizzo. Perché l’approvazione di un atto di delibera non può avvenire senza l’acquisizione di tutta una serie di pareri tecnici, non si può tradurre tale ordine in un’approvazione o modifica di un atto deliberativo semplicemente sulla base di una proposta di carattere esclusivamente politico portata avanti senza essere supportata dai necessari pareri di cui prima. L’esito del dibattito, quindi, non può che essere un atto d’indirizzo perché qualsiasi provvedimento di approvazione od anche di sola modifica sarebbe nullo per legge”.
Basilio Fioriglio (indipendente) – Il consigliere risponde all’intervento di cui sopra: “E’ assurdo che ogni consigliere invitato alla Seduta per una proposta di modifica di un atto deliberativo, dopo un articolato quanto vivace dibattito, si veda sminuito il proprio ruolo politico, il suo dovere morale verso gli elettori dinnanzi ad una citazione letterale e pedissequa di una norma procedurale da parte del Segretario. Un consigliere deve votare un atto sulla base di un indirizzo politico, non spetta ad egli verificare la correttezza formale dell’istruttoria di un dispositivo deliberativo. E ribadisco: la semplice recitazione di una norma non deve mettere a tacere la volontà politica di codesto Consesso civico, la funzione del Segretario di vigile sentinella sulla costituzionalità degli atti proposti non si deve tradurre in ingerenza sul dibattito politico tra la maggioranza ed opposizione consiliari”.
Calogero Centonze (PD) – In risposta al Segretario, il Presidente ribadisce che l’ordine del giorno è la proposta di modifica della delibera riguardante l’ubicazione dell’area mercatale e che il Consiglio viene chiamato per decidere se deve essere trasferito o meno il mercato; il problema, semmai, è quello che la vecchia area (piazza Europa) deve possedere tutti i requisiti tecnici, dimensionali e funzionali per ospitare il mercato.
Michelangelo Trebastoni (MpA) – Il capogruppo del movimento afferma che l’individuazione dell’area mercatale è di competenza del Consiglio, giustifica, quindi, la mancanza di pareri tecnici. Ricorda che in passato si è approvata l’individuazione della sede del mercato con un atto non provvisto di pareri tecnici: l’ufficio tecnico si è attrezzato e poi si è ritornati in aula per la conclusione dell’iter. “Oggi si vuole votare non la modifica dell’atto deliberativo n. 2 del 7/febbraio/2008 (che ha come oggetto il trasferimento del mercato al piano S. Ippolito) bensì l’atto che individua nella piazza Europa la nuova area mercatale. Non una proposta di modifica di una delibera che abbia come oggetto il trasferimento del mercato in piazza Europa ma una delibera stessa avente come ordine del giorno l’ubicazione del mercato in piazza Europa. La sovranità appartiene al Consiglio: questo vuol dire che il Consiglio ha il potere di esercitare la propria autorità sulle scelte che ritiene più opportune. Il Consiglio svolge un ruolo politico, i pareri tecnici spettano agli uffici competenti e vengono dopo la sua attività politica e legiferativa. L’organo del Consiglio è legittimato a deliberare in tal senso, fa politica, costituisce la sede del dibattito dialettico tra le forze di maggioranza ed opposizione, l’amministrazione della cosa pubblica spetta invece agli uffici ed ai tecnici”.
Giuseppe Capizzi (PD) – Il consigliere sostiene una linea più ortodossa: “Qualsiasi sia la sede provvisoria individuata per ospitare l’area mercatale, la sede definitiva deve, invece, corrispondere a quella indicata dal nuovo PRG. In quanto appartenente ad un partito di maggioranza e quindi investito di una forte responsabilità di fronte alla cittadinanza, l’allogazione del mercato deve tenere conto non solo dei requisiti economici di sito mercatale, anche di sito sociale”.
Giuseppe Venezia (PD) – A questo punto della Seduta, il consigliere motiva la sua astensione dalla messa ai voti dell’ordine del giorno perché l’atto così formulato sarebbe nullo ed illegittimo.
Francesco Azzolina (PD) – Il consigliere dichiara di votare contrario per l’estrema genericità delle motivazioni della proposta che ha contenuto modificativo e per la sua condivisione alla tesi del Sindaco nel trovare un’allogazione definitiva ed a norma dell’area mercatale.
Calogero Gagliano (PdL) – Il consigliere sostiene di astenersi perché allo stato dei fatti è inopportuno, per ragioni temporali ed economici, il trasferimento del mercato al piano S. Ippolito ricordando che a breve il Consiglio è chiamato a trattare l’argomento dell’accensione o meno del mutuo ad integrazione del finanziamento stanziato per il parcheggio in piazza Europa.
Alla fine di tutti gli interventi, si è passati alle votazioni con appello nominale che avrà come risultato su 18 votanti, 10 favorevoli, 1 astenuto, 7 contrari. La proposta d’indirizzo è, quindi, approvata. Si è votato un’atto d’indirizzo dove il Consiglio chiedeva all’amministrazione il trasferimento del mercato dall’attuale sede nel piano S. Ippolito alla piazza Europa. Questo atto d’indirizzo tornerà negli uffici perché dovrà essere corredato di tutti i pareri tecnici che sono obbligatori ma non vincolanti. Dopo di che tornerà nuovamente in aula per essere approvato o meno come dispositivo deliberativo.
Chi sono
Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com
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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"
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