venerdì 28 dicembre 2012

Assemblea per ospedale.

ore 17,35
Si parte con la discussione
Salvatore Meli
E' incredibile.
Nell'ospedale di Enna, al reparto ostetricia erano, fino a qualche tempo fa, in servizio 14 ostetrici.
Come d'incanto, questi ostetrici sono diventati 5.
Ben 9, chi in malattia, e chi con la 104 chi per salute è andato via.
Allora, i dirigenti ennesi, hanno pensato sotto le feste di trasferire ben 6 ostetrici di Piazza ad Enna.
Lo hanno fatto proprio sotto le feste.
La cosa strana è, che ammesso che Enna ha bisogno di ostetrici potrebbero reperirli dalla zona nord della provincia (Leonforte e Nicosia) dove l'attività è molto minore di quella del sud.
Eppoi, per quale motivo fare la mobilità a tutti e 6 ostetrici?

Interviene Nigrelli.
"Abbiamo condiviso con la Borsellino l'impostazione che il piano aziendale venga reso esecutivo e cioè che si raggiungano i 102 posti".
Interviene Enzo Grassia in tackel scivolato. Non c'è chiarezza sul numero dei posti letto in ostetricia.
Schermaglie tra Lotario e Grassia.
Interviene Gagliano.
Grazie agli interventi di tutti si sono bloccati i trasferimento degli ostetrici.
Da oggi al 6 gennaio abbiamo 1 medico radiologo di mattina. Quindi se ci sono urgenze del pomeriggio occorre andare ad Enna.
Il 31 e l'1 sarà attivata la telecardiologia.
Per la messa in sicurezza del Chiello esistono degli atti puntigliosi. Se gli interessi egoistici di qualcuno non compaciano con gliinteressi generali dobbiamo alzare le barricate.
Dice Gagliano "Il dottore La Ferrera si vuole coltivare il suo orticello".
Grassia dice che La Ferrera pensa all'ospedale di Enna perchè è il suo.
Lotario a Grassia "Stai blaterando"
Dice ancora Gagliano:
Dobbiamo dire non 102 posti letto ma 117.
La linea deve essere del 117 posti.
In questo momento ci serve immediatamente un radiologo.
Il punto Nascita di Niscemi pur non avendo 500 parti ancora esiste.
A Piazza si ravvede una interruzione di pubblico servizio nel servizio di radiologia.
Interviene Massimo di Seri.
Un segnale positivo nei confronti dell'ospedale di Piazza non c'è. Stiamo subendo un sopruso al giorno.
Il motivo della riunione di oggi è stabilire che lunedì 31 andiamo ad Enna, dal procuratore della repubblica, "nannamu a sttar da".
Lunedì andiamo ad Enna. La politica farà il suo corso con i suoi tempi.
Oggi siamo in una fare in cui lunedì andiamo ad Enna alla procura delle repubblica.
Mai uno in positivo. Non faremo un torto a nessuno. "Bellu chiaru: non n putemu chiù"
Interviene Bascetta.
Dopo la disamina di Carmelo Nigrelli e di Libro sembra che tutto si sarebbe dovuta risolvere in ambito contrattuale
La magistratura conosce la situazione. Sono d'accordo di giocare la carta del rispetto del piano aziendale. Non siamo ragionieri. I parametri numerici sono secondari.
Il pungolo deve venire dalla società. Dobbiamo andare alla procura. Se non c'è la mobilitazione non risolveremo nulla. Fino a quando non ci sarà la gente nella strada che protesta non faremo nulla. Tutti i caporioni di palermo, adesso che siamo in campagna elettorale, ci penseranno due volte a dire no. Dobbiamo darci una scadenza.
Iniziamo giorno 7 la mobilitazione.
Interviene Lotario.
Trovo giusto che a fare la denunzia in procura non sia il sindaco ma il Comitato Cittadino. Sono convinto che occupando e manifestando qualche risultato potrà essere raggiunto.
Il progetto degli ennesi è quello di fare diventare il nostro ospedale un PTA. Siamo tutti unità semplici.
Interviene Nigrelli
Prendendo spunto dalle cose che sono state dette sarei del parere di mandare una nota facendo osservare il diverso comportamento rispetto alle strutture ospedaliere.
Il 2 ed il 3 si può andare a parlare con il prefetto.
Occorre sottolineare tutte le disfunzione sistematiche.
La signora Rovetto.
Una paio di mesi di fa ho avuto un incontro con Muscià. Mi ha detto che se in una famiglia ci sono 4 macchine e due non si possono mantenere due si devono togliere.
Maurizio Libro.
Adesso sono più fiducioso. Il sindaco ed Innocenzo sono più convinti. Siamo tutti omogenei. Dobbiamo partire ad organizzarci. Non è stato mantenuto nulla. Dobbiamo subito cominciare lo stato di agitazione. Dobbiamo pensare che siamo tutti a lottare per l'ospedale.


Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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