giovedì 7 marzo 2013

Davanti al presidio NO MUOS di Niscemi passano operai vestiti da marines: le mamme No MUOS strattonate e bloccate per far passare i mezzi.

di Antonella Santarelli
Nel giorno della consegna del Premio Speciale Donne, Pace e Ambiente al Comitato mamme No MUOS di Niscemi, si diffonde la notizia di un episodio increscioso destinato ad avere ulteriori e pesanti strascichi.

“Attorno alle 11, 30 – racconta Elena- abbiamo assistito al passaggio di mezzi che trasportavano uomini alla base. Abbiamo cercato di avvicinarci, come è nostra abitudine, sotto gli occhi degli agenti delle forze dell’ordine ma, improvvisamente, questi hanno fatto barriera e ci hanno strattonate per spostarci con forza evitando che ci avvicinassimo ai mezzi. Una di noi è caduta ed è stata, più tardi, nuovamente strattonata, questa volta con più forza, tant’vero che il giubbotto si è lacerato sotto i nostri occhi. La cosa più grave è che sono state bloccate e spinte anche le nonne, signore di una certa età, rimaste scioccate dall’accaduto. Avevamo riconosciuto operai del posto e abbiamo chiesto che venisse rispettato il patto: sì al cambio dei militari, no all’ingresso di operai nella base. Patto che i Marines, aiutati da esponenti delle forze dell’ordine, hanno violato. Nonostante l’avvio del procedimento di revoca delle autorizzazioni voluto dalla Regione.”

Una giovane madre di tre figli ha dovuto ricorrere alle cure del Pronto Soccorso. Le madri si sono incontrate nel primo pomeriggio nel corso di una affollata assemblea. Durante i lavori, si è sparsa la voce che la polizia stava diffondendo la notizia di un video che sarebbe stato registrato dagli agenti in cui si vede cadere una donna davanti al presidio senza collegamento alcuno con l’azione di forza che stava avvenendo.

Le madri hanno respinto con fermezza l’ipotesi di un mancato collegamento tra l’azione e la caduta dal momento che erano presenti e hanno ripetuto di essere state spinte e alcune di esse anche trascinate. Una delegazione di madri e di attivisti NO MUOS si è recata più tardi davanti al Commissariato per esprimere solidarietà alle mamme coinvolte nell’azione e per chiedere agli agenti di visionare il video, cosa che, fino alle 19,30, non è avvenuta.

“I blocchi continueranno – afferma Giovanna- anche con esponenti dei comitati provenienti da altri Comuni. Il patto che il Console americano ha stretto con noi va rispettato”.



(Antonella Santarelli)

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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