martedì 30 giugno 2009

Rapina al Monte dei Pashi di Siena frutta a due rapinatori 6000 euro

di Guglielmo Bongiovanni. Rapina al Monte dei Paschi di Siena. Due giovani (di cui uno a verosimilmente armato di taglierino) si sono presentati all’interno dell’istituto di credito e indisturbati hanno portato via 6000 mila euro. Pochi minuti e tanta paura per la cassiera che pare non si sia resa conto neanche se il giovane che si è presentato in cassa fosse armato di pistola o di taglierino. Un gioco da ragazzi sembra aver commentato il capo della polizia di stato Giancarlo Consoli che con i suoi uomini si è presentato sul luogo del delitto pochi minuti dopo. Tutto è avvenuto in pochi istanti. Alle 15.30 in banca erano presenti oltre al personale in turno un cliente che pare non abbia visto e capito niente. I due giovani di cui uno a volto scoperto, mentre l’altro indossava un casco sul capo, entrano in banca e il giovane a volto scoperto, che pare mostrasse molta padronanza di se, si è diretto verso la cassa. Pochi istanti e l’impiegata, terrorizzata, mette le mani in cassaforte e consegna al ladro 6000 euro. I due giovani rapinatori escono indisturbati dalla banca per darsi alla fuga o con una moto di grossa cilindrata o dalle ultime indiscrezioni con una smart di colore grigia. Sul posto è intervenuta la polizia di stato per tutti i rilievi del caso. Sentiti gli impiegati che si trovavano all’interno della banca al momento della rapina. La cassiera, a quanto ci è dato sapere dalle prime indiscrezioni, non ha capito se il giovane che gli ha chiesto i soldi fosse armato o tenesse in mano un taglierino. Gli uomini della Polizia di Stato alla ricerca di testimoni che a quell’ora potrebbero aver visto qualcosa al momento della rapina. Il vicequestore Consoli ha subito ordinato ai suoi uomini di procedere al sequestro del materiale audiovisivo registrato dal sistema di videosorveglianza presente all’interno dell’istituto di credito. La stessa banca rapinata nel giro di un anno. L’ultima rapina lo scorso 14 agosto quando due catanesi portarono via 24 mila euro per poi finire in manette a distanza di poco tempo.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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