giovedì 1 ottobre 2009

La rissa tra detenuti pone un quesito allarmante: E' assicurata la sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria?

La maxi rissa tra detenuti scoppiata all’interno del carcere sito in contrada Cicciona a Piazza Armerina ha aperto inquietanti e terribili scenari. In primo luogo la sicurezza all’interno della struttura penitenziaria. E terribile pensare che un personale ridotto all’osso sia chiamato a controllare e vigilare una novantina di detenuti che popolano il carcere piazzese. Chi scrive non vuole certamente alimentare polemiche con la Direzione della struttura penitenziaria ne con il comandante del carcere di contrada Cicciona, Picicuto, che riteniamo preparato, sensibile e disponibile al confronto. Ma al contrario vogliamo solo affermare con forza che la sicurezza dei nostri agenti ci sta a cuore. La rissa scoppiata sabato scorso poteva avere conseguenze drammatiche per due agenti di polizia penitenziaria, peraltro, esperti e con tanti anni di servizio alle spalle che si sono trovati di fronte almeno una ventina di detenuti coinvolti nella rissa che pare sia scoppiata per futili motivi. Non sappiamo ufficialmente i provvedimenti che saranno presi nei prossimi giorni. Con ogni probabilità, dopo la relazione sull’accaduto da parte della direzione del carcere di contrada Cicciona il Provveditorato della Polizia Penitenziaria di Palermo potrebbe disporre il trasferimento dei detenuti coinvolti nella rissa in altre strutture e ci auguriamo che i vertici del carcere di Piazza Armerina colgano l’occasione per rivendicare a chi di competenza la carenza di organico che investe da parecchio tempo il carcere della città e chiedere con forza il potenziamento del personale al fine di impedire che si registrano brutti e violenti episodi come quello di sabato. Forse l’intervento dei Carabinieri, con il capitano Michele Cannizzaro, e del capo della Polizia dott. Giancarlo Consoli, che pare abbiamo avuto il permesso di entrare dentro la struttura penitenziaria il giorno della rissa, hanno dato al brutto episodio una risonanza mediatica che potrebbe risultare decisiva per porre al primo posto dell’analisi dei problemi che vive la struttura penitenziaria la sicurezza degli agenti di polizia penitenziaria e il noto problema del sovraffollamento di detenuti che vive l’istituto di reclusione che dovrebbe contenere metà dei detenuti attualmente ospitati. Intanto emergono nuovi particolari sulla rissa che ha visto coinvolti i detenuti catanesi con un gruppo di extracomunitari. La violenta rissa è scoppiata al primo piano, nella sala adibita alla socializzazione dei reclusi. Celermente gli agenti di polizia penitenziaria, avuto il via libera del capo posto, hanno aperto la cella per tentare di sedare i rivoltosi. Nella violenta colluttazione per uno degli agenti intervenuti è stato necessario il ricorso al pronto soccorso del Chiello dopo aver preso un violento colpo sul capo: prognosi di dieci giorni. Momenti terribili che hanno costretto la direzione a chiamare in aiuto le forze dell’ordine che sono intervenuti a sirene spigate. In prima linea il capitano dei Carabinieri della città Michele Cannizzaro, il capo della Polizia Giancarlo Consoli e il comandante della Polizia Municipale Piero Viola. Momenti terribili che per fortuna non hanno fatto registrare feriti gravi.

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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