venerdì 16 luglio 2010

Il documento dei 5 autonomi del PD

Il presente documento è frutto di una lunga attesa durata due anni, duranti i quali i sottoscritti consiglieri comunali hanno svolto il loro ruolo con senso di responsabilità, pazienza e spirito costruttivo, anche a fronte di scelte amministrative non degne di condivisione.
Si è tentato, in tutti i modi, di evitare che il progetto condiviso durante la campagna elettorale dalla maggioranza dei nostri concittadini venisse reso evanescente a causa dell’atteggiamento irresponsabile e autoreferenziale degli amministratori delegati dal Pd alla realizzazione dello stesso.
I sottoscritti hanno constatato, fino dalle prime battute, che l’amministrazione da poco insediata, aveva imboccato la via dell’emarginazione del gruppo consiliare, concepito quale supporto, a comando e acritico, di atti spesso impostati sulla logica del novantesimo minuto.
I reiterati tentativi di dialogo, miranti a superare tale scollamento, con conseguente mortificazione del ruolo politico del gruppo consiliare, sono stati, anche a seguito di impegni formali assunti in sede di incontri, puntualmente e scientificamente disattesi.

I sottoscritti consiglieri hanno, in costanza di tempo, chiesto un confronto democratico nelle sedi opportune su problematiche di programmazione, sul versante di aspetti ritenuti fondanti quali la rivisitazione dei servizi socio assistenziali, la problematica del personale precario, della progettualità turistica della nostra città ect e la condivisione, o quanto meno, il confronto, su emendamenti elaborati con senso di responsabilità costruttiva dal gruppo, anche in sede di approvazione e variazione del bilancio di previsione.
La risposta dell’amministrazione è sempre stata dettata dal pervicace atteggiamento di sprezzante disinteresse a qualsiasi ipotesi di confronto.
Si è certamente commesso l’errore di ritenere che tra gruppo consiliare ed amministrazione dovesse instaurarsi un costante e costruttivo confronto preventivo su problematiche di interesse rilevante per la comunità amministrata. Si è sbagliato e lo si ammette. Non si era compreso fino in fondo che si era data delega alla gestione della città ad infallibili, unti dal Signore, che ritengono di dover trattare di volta in volta il singolo o il gruppo di consiglieri alla stregua di soggetti insignificanti, il cui ruolo andava assimilato a quello di obbedienti soldatini agli ordini di illuminati strateghi.
Tale atteggiamento si perpetua anche in occasione della discussione del bilancio di previsione 2010, un bilancio improponibile ed indifendibile, piegato al servizio dell’orticello di qualche assessore. Un bilancio deprivato di qualsivoglia visione politico strategica complessiva di sviluppo della città e della risoluzione del grave problema del personale precario discusso e condiviso in sede di gruppo di maggioranza e di conferenza dei capi gruppo senza trovare la necessaria attenzione da parte dell’amministrazione.
Si continua ad approfittare della situazione di stallo, provocata e voluta in sinergia con alti referenti, nel partito, considerato peraltro una palla al piede o un luogo dove non ci si confronta ma si fa soltanto perdere tempo agli eroici amministratori che nel frattempo procedono imperterriti ispirati dalla logica antidemocratica della autoreferenzialità e autosufficienza.
I sottoscritti consiglieri del Pd non intendono più assecondare tale stato di cose, anche perché registrano, nel confronto costante con la cittadinanza, che tanti atti prodotti dall’amministrazione non solo non vengono condivisi ma sono contestati per i loro effetti negativi sulla stessa.
La pazienza e la disponibilità dimostrata hanno registrato il loro limite, ne può sfuggire agli scriventi che non si sono sottoposti alla valutazione degli elettori per svolgere il ruolo di yes man a causa di un distorto convincimento di altri.
I sottoscritti consiglieri del Pd per le ragioni su esposte dichiarano di proclamarsi, a decorrere dalla data odierna, autonomi, tenuto conto della assenza di indirizzi politici e nominano quale portavoce Capizzi Giuseppe.
Per atto di responsabilità, sempre dimostrata nei confronti della città, si procederà all’approvazione di atti e si intraprenderanno iniziative mirate a tutelare esclusivamente il pubblico interesse.
La presente risoluzione persisterà fino a quando non saranno ristabilite all’interno del partito e nelle sedi istituzionali a ciò deputati le regole di democratico confronto, ispirate al rispetto dei ruoli, alla trasparenza ed alla legalità.
I consiglieri del PD
GIUSEPPE CAPIZZI
CALOGERO CENTONZE
LUCA FAILLA
FABIO MONASTERI
FRANCESCO AZZOLINA

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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