venerdì 16 luglio 2010

Penso sia chiaro a tutti perchè il "Boss" volesse l'approvazione immediata del ddl sulle intercettazioni

Inchieste e guai giudiziari, in due mesi lasciano tre esponenti del governo

Il sottosegretario Nicola Cosentino è il terzo esponente del Governo a dimettersi in poco più di due mesi, sull'onda delle indiscrezioni, e delle successive polemiche politiche, relative alle diverse inchieste giudiziarie che prima hanno portato a lasciare l'incarico Claudio Scajola e poi, dieci giorni fa, Aldo Brancher.

Una scia che ha visto anche le dimissioni da assessore all'avvocatura della Regione Campania da parte di Ernesto Sica, mentre Antonio Martone, avvocato generale della Cassazione, ha lasciato la magistratura, entrambi travolti dall'inchiesta della Procura di Roma sull'associazione a delinquere, la cosiddetta P3, messa in piedi dall'imprenditore sardo Flavio Carboni, nata da una costola delle indagini sugli appalti dell'eolico in Sardegna

Giovedì, infine, il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci ha revocato l'incarico al direttore generale dell'Agenzia regionale protezione dell'ambiente della Sardegna (Arpas), Ignazio Farris, anche lui coinvolto nell'inchiesta sull'eolico. L'ex ministro alle Attività Produttive, Claudio Scajola, si é dimesso il 4 maggio, dopo giorni di polemiche per essere stato chiamato in causa nella vicenda di una compravendita della casa con vista sul Colosseo con presunti soldi in nero, nell'ambito sugli appalti per i Grandi Eventi.

Due mesi dopo, il 4 luglio è la volta di Aldo Brancher, da soli 17 giorni nominato ministro per l'Attuazione del federalismo: la decisione arriva al termine di una vicenda che ha messo in difficoltà il governo e la maggioranza e che ha avuto ripercussioni sul rapporto di Berlusconi con il Quirinale.

La decisione è stata comunicata nell'aula del Tribunale di Milano dove Brancher si era recato per prendere parte all'udienza del processo Antonveneta che lo vede imputato insieme alla moglie: quello stesso processo al quale, in un primo momento, voleva sottrarsi, secondo Giorgio Napolitano senza averne diritto, ricorrendo allo scudo del legittimo impedimento

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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