martedì 20 luglio 2010

Secondo appuntamento domani con la rassegna teatrale Teatri di Pietra. In scena un testo ispirato alla Medea di Euripide

Domani secondo appuntamento nella ex chiesa di S. Ippolito con la rappresentazione della rassegna Teatri di Pietra 2010. Si tratta di un testo ispirato alla Medea di Euripide e intitolato M. - carne della mia carne con la Regia di Loris Petrillo.
“Questa pièce - commenta Fausto Carmelo Nigrelli amante di teatro - è un viaggio attraverso la mente femminile allo scopo sì di comprenderla ma anche di ironizzarla e Medea ne è la protagonista indiscussa. Descritta dalla tradizione come una maga dotata di poteri addirittura divini‚la Medea di Loris Petrillo si affida a codesti poteri per meditare come prima vendetta contro Giasone forse la peggiore. Accusato di non essere in grado di capirla‚Medea lo condanna a vestire letteralmente i panni di essa stessa. E' a questo punto che M. abbandona paradossalmente i toni cupi della tragedia per trasformarsi in un quadro esilarante dal carattere comico e grottesco di una informalissima famiglia di un condominio popolare in cui i protagonisti della tragedia sono condòmini di Medea. In M.‚Medea – continua Nigrelli - è un uomo‚ma non un uomo nel ruolo di una donna‚bensì Giasone nei panni di Medea. I costumi e l'ambientazione sono attualissimi pur richiamando in pochi particolari‚ al gusto accentuato dell'antica Grecia. L'intero spettacolo si svolge in casa luogo delle conversazioni e delle dispute familiari per antonomasia‚in cui domina la figura casalinga di una Medea accanita nel gioco a carte. Ricco di simbologie e significati senza pretese di sapere specificatamente psicologico‚M. è una tragedia familiare raccontata dalla voce di un uomo che viaggia attraverso la mente contorta di una donna.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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