Giovedì alle ore 21, presso il chiostro dei Gesuiti, verrà proiettato Il bandito Salvatore Giuliano, primo film ideato e realizzato da Cateno Sanalitro, pittore piazzese trapiantato da 30 anni a Bologna.
L’opera costituisce una versione contemporanea dei racconti dei cantastorie siciliani, infatti attraverso i quadri e i disegni di Sanalitro, montati su una colonna sonora costituita dalle registrazioni originali delle canzoni che il mitico cantastorie Cicciu Busacca portava in giro per le piazze siciliane negli anni Sessanta, viene ricostruita e contestualizzata la storia del bandito di Montelepre.
Il film traspone in pellicola il modo di raccontare del cantastorie che girava le piazze siciliane con la sua Fiat 124 giardinetta amaranto e la sua chitarra, alternando alla Vera storia di Turi Giulianu, re di li briganti a quella della Barunissa di Carini.
Pochi giorni fa il film, che dura 58 minuti, è stato proiettato al Festival del Cinema di frontiera di Marzamemi perché considerato «un’operazione di straordinaria intelligenza e di grande qualità artistica».
Giovanni Monasteri, che ha scritto la presentazione al libretto che accompagna il DVD distribuito in tutta Italia, ha scritto: “Sanalitro non compie una semplice operazione di ricognizione antropologica ma un’originale ricostruzione di noti avvenimenti storici del primo dopoguerra: il separatismo siciliano, le connivenze tra banditismo e politica, la strage di Portella delle Ginestre.”
Un tema di grande attualità dal momento che solo tre giorni fa è stata proposta la riapertura dell’inchiesta sulla strage, nella quale sembra sia stata coinvolta la X Mas del colonnello Borghese. Quella di Piazza è la prima proiezione fuori dal contesto di un festival.
L’opera costituisce una versione contemporanea dei racconti dei cantastorie siciliani, infatti attraverso i quadri e i disegni di Sanalitro, montati su una colonna sonora costituita dalle registrazioni originali delle canzoni che il mitico cantastorie Cicciu Busacca portava in giro per le piazze siciliane negli anni Sessanta, viene ricostruita e contestualizzata la storia del bandito di Montelepre.
Il film traspone in pellicola il modo di raccontare del cantastorie che girava le piazze siciliane con la sua Fiat 124 giardinetta amaranto e la sua chitarra, alternando alla Vera storia di Turi Giulianu, re di li briganti a quella della Barunissa di Carini.
Pochi giorni fa il film, che dura 58 minuti, è stato proiettato al Festival del Cinema di frontiera di Marzamemi perché considerato «un’operazione di straordinaria intelligenza e di grande qualità artistica».
Giovanni Monasteri, che ha scritto la presentazione al libretto che accompagna il DVD distribuito in tutta Italia, ha scritto: “Sanalitro non compie una semplice operazione di ricognizione antropologica ma un’originale ricostruzione di noti avvenimenti storici del primo dopoguerra: il separatismo siciliano, le connivenze tra banditismo e politica, la strage di Portella delle Ginestre.”
Un tema di grande attualità dal momento che solo tre giorni fa è stata proposta la riapertura dell’inchiesta sulla strage, nella quale sembra sia stata coinvolta la X Mas del colonnello Borghese. Quella di Piazza è la prima proiezione fuori dal contesto di un festival.