Il sindaco di Piazza Armerina si riposi pure, non ha nessuna ragione di chiamare a raccolta i suoi cittadini dato che la notizia della chiusura del Pronto Soccorso o un suo ridimensionamento è una bufala ferragostana.
E come tutte le bufale, per farle sembrare vere, non mancano i particolari: apertura solo nei giorni feriali e fino alle venti. E perché no, invece, un’ora si ed un’ora no? O alternando un medico con un ausiliario del traffico?
Comincio ad avere l’impressione che la mancanza di argomenti e il desiderio smodato di facile protagonismo spinga nuovi don Chisciotte, di cui il Sindaco evidentemente si fida, ad inventarsi mulini a vento contro cui combattere per potere fregiarsi del titolo di cavalieri al merito del niente.
Non ha mai parlato con alcuno di alcuna chiusura. Ed è anche scritto nei documenti di programmazione che il Pronto Soccorso di Piazza, come quello di Leonforte, non avrà nulla di meno di quel che oggi ha e che, anzi, grazie alla telemedicina, potrà avere in tempo reale consulenze in grado di raffinarne la capacità di diagnosi.
Se poi, invece che affidarsi alle chiacchiere da bar, o al “Corriere del Barbiere” si volesse avere una interlocuzione più istituzionale e seria, eviteremmo di allarmare inutilmente la popolazione e si potrebbe discutere con consapevole responsabilità del futuro della sanità piazzese per la quale non serve scomodare la Patrona di Piazza se non per chiederLe la grazie di un pizzico di serietà.
E come tutte le bufale, per farle sembrare vere, non mancano i particolari: apertura solo nei giorni feriali e fino alle venti. E perché no, invece, un’ora si ed un’ora no? O alternando un medico con un ausiliario del traffico?
Comincio ad avere l’impressione che la mancanza di argomenti e il desiderio smodato di facile protagonismo spinga nuovi don Chisciotte, di cui il Sindaco evidentemente si fida, ad inventarsi mulini a vento contro cui combattere per potere fregiarsi del titolo di cavalieri al merito del niente.
Non ha mai parlato con alcuno di alcuna chiusura. Ed è anche scritto nei documenti di programmazione che il Pronto Soccorso di Piazza, come quello di Leonforte, non avrà nulla di meno di quel che oggi ha e che, anzi, grazie alla telemedicina, potrà avere in tempo reale consulenze in grado di raffinarne la capacità di diagnosi.
Se poi, invece che affidarsi alle chiacchiere da bar, o al “Corriere del Barbiere” si volesse avere una interlocuzione più istituzionale e seria, eviteremmo di allarmare inutilmente la popolazione e si potrebbe discutere con consapevole responsabilità del futuro della sanità piazzese per la quale non serve scomodare la Patrona di Piazza se non per chiederLe la grazie di un pizzico di serietà.
Francesco Iudica