venerdì 21 agosto 2009

Paternicò muove delle critiche alla commissione che ha gestito la quintana del Palio "Regole applicate arbitrariamente"

di Guglielmo Bongiovanni. Rosario Paternicò, (nella foto) da tre legislature consigliere comunale, parla della 54à edizione del Palio dei Normanni. Lo fa a ragion veduta avendo da decenni indossato la casacca verde del quartiere Casalotto. Non cerca polemiche strumentali, o obiettivi politici neanche capi espiatori, ma come suo carattere gli impone dice liberamente la sua sull’ultima edizione della giostra normanna. La prima frecciata è rivolta all’associazione animalista Lav che ogni anno irrompe sulla scena del Palio chiedendone la sospensione. “Il nostro è un Palio pulito - afferma Paternicò – i cavalli sono di proprietà dei cavalieri e come tale rappresentano un capitale economico e affettivo che custodiamo con amore e disciplina, sono microcippati e alimentati con cibo naturale; in secondo luogo – continua Rosario Paternicò - i fantini non si vendono; in terzo luogo il nostro Palio è una rievocazione storica meravigliosa che va tutelata e migliorata di anno in anno. Se la Lav vuole fare bene il proprio lavoro che vada da altre parti a cominciare da Siena dove ogni anno assistiamo a spettacoli che a definir discutibili e poco”. Esaurito l’argomento Lav, Paternicò inizia la disamina della 54à edizione del Palio dei Normanni rivolgendo la sua attenzione sull’applicazione arbitraria di una serie di regole non scritte insieme alla violazione delle linee guide del Palio fissate nel 2007 ed elaborate allora da una commissione che a detta del Paternicò sarebbe stata qualificata e competente. Si parte con le procedure di selezioni dei cavalieri giostranti dei quattro quartieri storici. “La giuria nominata per le prove di selezione dei cavalieri giostranti con quali criteri è stata nominata? E quali criteri hanno mosso i giurati nelle tre prove di selezione? Come tutti ricordano il Comune ha affisso un bando che aveva scadenza il 13 giugno. A quella data nessuno aveva la documentazione necessaria a partecipare alla selezione a cominciare dal certificato emesso dal medico sportivo per uso agonistico. Poi improvvisamente una commissione, sul cui operato e competenza, ci sarebbe tanto da discutere ha modificato il bando eliminando il limite di età per la partecipazione al Palio e dichiarando, dopo aver consultato un medico che ha risposto via fax, che la manifestazione Palio dei Normanni non è una manifestazione sportiva. L’impegno del medico sportivo prevede una spesa per l’amministrazione comunale? In secondo luogo e mai possibile e lecito modificare le linee guide del 2007 solo dopo la scadenza del bando? Infine qualche sospetto mi viene anche durante la prove di selezione quando durante le prime due giornate non sono state rispettate le regole che regolano la partenza dei cavalieri cosa fatta poi la terza giornata delle selezioni. Perché?” L’attenzione del consigliere Paternicò poi si sposta sulla giostra tenuta al campo sportivo Sant’Ippolito: “Premesso che con gli orari siamo tornati all’epoca Velardita quando il Palio finiva all’una di notte. Premesso che non aver dato il punteggio totalizzato dai singoli quartieri nelle singole prove fa nascere in ognuno di noi dei legittimi sospetti, vorrei sottoporre a tutti coloro che amano il Palio alcune cose che dovrebbero essere riviste e migliorate. In primis non riesco a capire come mai tre su cinque cavalieri del Casalotto sono stati penalizzati per diversi motivi ma che personalmente mi fanno pensare ancora una volta ad una applicazione arbitraria delle regole stabilite anche nelle obiezioni mosse sul vestiario che avevano. Ancora una volta le linee guide del Palio stabilite nel 2007 credo che siano state messe di lato dalla commissione che ha gestito la giostra normanna. Infime mi chiedo perché i quattro quartieri storici non hanno fatto la sfilata a trotto all’interno dello stadio prevista storicamente per ringraziare il quartiere vincitore? Infine i tempi morti del Palio sono troppi. Lo spettacolo dei musici va fatto solo in Piazza Duomo e al Campo Sportivo no mentre il corteo riprende il suo cammino. Lasciatemelo dire il corteo deve marciare tutto in modo uniforme chi vuole vedere la famosa “nacata” vada a Catania in occasione della festa della patrona San’Agata. Infine i musici o vanno fatti esibire tutti o sarebbe meglio evitare di elargire privilegi per qualcuno. Ritengo infine – continua Paternicò - che i coordinatori devono essere due per ogni plotone di cui uno competente e preparato a svolgere il ruolo che è chiamato a compiere.” Percorsi obbligati l'ultima osservazione fatta dal consigliere Rosario Paternicò: "Dove erano i percorsi obbligati per noi cavalieri alla fine del Palio? Per tutti i cavalieri giostranti il Palio finisce nel momento in cui il nostro cavallo è nella sua stalla. Si erano previsti dei percorsi obbligati che ci avrebbero permesso di evitare macchine e moto all'una di notte anche quelli dimenticati." Per chiudere il cavaliere giostrante del quartiere Casalotto ha apprezzato la scelta di ridurre il numero di dame: “Che quest’anno il corteo abbia avuto più plotoni e meno dame mi trova d’accordo e a quanto pare la cosa è stata anche apprezzata dai cittadini che hanno visto sfilare il Palio il 13 e 14 agosto.”

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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