Sull’area artigianale
Con raro senso del ridicolo,
i segretari politici che hanno scritto il testo della mozione rimproverano che
l’area artigianale, che avrebbe dovuto
essere realizzata in pochi mesi, è
ancora in attesa delle opere infrastrutturali ed è ancora in corso l’assegnazione
dei lotti.
Nel programma è scritto: “Nella
prima seduta di Giunta Municipale verrà affidato all’Ufficio Tecnico l’incarico
della progettazione esecutiva delle opere di urbanizzazione dell’area
artigianale e della realizzazione dei capannoni previsti. L’attuazione sarà
perseguita o con la partecipazione ai bandi specifici che verranno emanati
dalla Regione oppure, per maggiore celerità, con il coinvolgimento diretto di
consorzi di artigiani e imprese interessati”.
Esattamente quello che abbiamo
fatto, ecco perché questa, che è la prima affermazione specifica sul programma,
dà la cifra di quale sia l’impostazione del documento: pieno di dati falsi, di
capovolgimenti della realtà, di interpratazione capziose.
Ricordo a tutti che l’area
artigianale è stata richiesta dalla metà degli anni Ottanta dalla categoria che
rappresentava e ancora rappresenta un comparto importante dell’economia
cittadina. Chi governava la città in quegli anni, tra cui alcune delle eminenze
grigie che muovono i fili dei giovani segretari-travicelli dei partiti che hano
promosso la mozione, ignari del passato e incapaci di pensare il futuro,
inserirono nel vecchio PRG un’area irrealizzabile in contrada Centova.
Da quel momento, era il 1985,
gli artigiani piazzesi chiesero aree davvero realizzabili e con altre
caratteristiche e nel 1993, sotto la guida del compianto Franco Ferrara,
avanzarono la proposta delle mini aree tra cui quella di contrada Bellia. Tutti
i consiglieri di allora votammo a favore, ma gli amministratori che si sono
succeduti non resero attuali quelle indicazioni. Il PRG avviato nel 1995 e
giunto a termine nel 2010 previde finalmente la grande area artigianale di
contrada Bellia.
Nella mia breve esperienza
assessoriale del 2002, proprio per dare attuazione alla volontà degli
artigiani, feci in modo che il piano particolareggiato dell’area artigianale
venisse anticipato rispetto al nuovo PRG e approvato dal Consiglio comunale in
variante rispetto al precedente PRG. Così guadagnammo quattro anni; infatti, il
Piano particolareggiato fu approvato dall’assessorato regionale nel 2006,
quattro anni prima del PRG.
Ma mentre io avevo corso,
mentre il centro sinistra aveva scommesso sull’area artigianale, il centro
destra aveva congelato tutto. Tra il 2006 e il 2008 la Regione pubblicò due
bandi per le aree artigianali, ma il comune di Piazza Armerina non partecipò e
qualcuno dei firmatari della mozione era assessore di quella amministrazione.
Nella prima seduta della mia
Giunta, l’11 luglio 2008 la seconda delibera affidava all’UTC il compito del
progetto esecutivo delle opere di urbanizzazione che veniva presentato
nell’ottobre dello stesso anno, con qualche giorno di anticipo rispetto ai
termini di scadenza. Dopo un errore da parte dell’Assessorato che aveva escluso
il progetto, corretto grazie al tempestivo intervento dell’assessore Guccio, il
progetto è stato inserito nella graduatoria pubblicata con il D.D.G. n. 1884/3S
del 06/07/2009 e finanziato con il decreto 2151 del 29 ottobre 2010. A marzo
2011 è stato presentato il progetto esecutivo.
Il decreto 2655 del 16 giugno
2011 sancisce il finanziamento del progetto esecutivo. Esso viene approvato
dalla Corte dei conti trenta giorni dopo e arriva sul mio tavolo il 16 agosto
2011.
Quindi il bando di gara e l’espletamento che si è concluso il
24 gennaio scorso con l’aggiudicazione a un’impresa di Modica, mentre una
commissione ha assegnato i primi otto lotti alle imprese che ne hanno fatto
richiesta in base allo specifico bando pubblicato in contemporanea.
QUESTI SONO I FATTI. Quello che c’è scritto nella vostra
mozione di sfiducia è semplicemente falso.