lunedì 13 febbraio 2012

Nigrelli pensiero: Sulle politiche e attività culturali


Nell’ambito delle politiche e delle attività culturali, le affermazioni risultano addirittura paradossali.
Dal punto di vista delle manifestazioni culturali ricordo, solo a mo’ di esempio, come nella seconda metà del 2009, per sei mesi ininterrottamente, gli ex granai di Monte Prestami hanno ospitato mostre di arte contemporanea, per lo più di artisti non locali, tra le quali, quella sul futurismo patrocinata dalla Presidenza della Repubblica.

Ricordo, solo a mo’ di esempio, che all’interno delle iniziative estive che hanno di fatto prolungato anno dopo anno la stagione da metà luglio a metà settembre (tanto da rendere desueto il nome “agosto armerino” che abbiamo fin dall’inizio sostituito con “Piazza d’estate”) con eventi per tutti i gusti e tutti i palati, per una quarantina di serate, sono state inserite occasioni culturali come le presentazioni di libri nel chiostro di S. Anna alle quali hanno partecipato personalità di livello nazionale tra cui l’ex ministro Giovanna Meladri; ricordo ancora le presentazioni di volumi e le conferenze in inverno nella sala Alfredo Chiara; il supporto alle associazioni che hanno proposto iniziative particolarmente interessanti come la pubblicazione della biografia di Angelo La Cara da parte della Fidapa, o lo studio sui lamenti del venerdì Santo con il volume e il cd pubblicati a cura dell’associazione dei lamentatori.
Ricordo solo a mo’ di esempio altre manifestazioni che hanno avuto risonanza ben oltre la nostra città o la nostra provincia come il tributo a Fabrizio De André nel decennale della morte, o l’incontro su Danilo Dolci, o l’Assemblea regionale dell’associazione di Don Ciotti Libera, o la mostra dedicata a Salvatore Principato che, dopo essere stata esposta nel 2010 a Piazza, sarà inaugurata il 25 aprile 2012 a Milano, nella Loggia dei Mercanti, per volontà del sindaco Giuliano Pisapia, con il patrocinio del Comune di Milano.
Ricordo solo a mo’ di esempio che Piazza Armerina è vicepresidente nazionale dell’Associazione Beni italiani patrimonio mondiale UNESCO e componente del Direttivo nazionale dell’Associazione nazionale centri storico artistici, quella del celeberrimo Premio internazionale Gubbio.
Pensate che siano risultati scontati? O che non sia l’esito di un ruolo culturale che comincia ad essere riconosciuto anche a livello nazionale, laddove Piazza non aveva mai fatto capolino in maniera così costante e qualitativamente significativa.
Ricordo a mo’ di esempio che dopo avere scelto di aderire al prestigiosissimo Istituto Cervi, Piazza Armerina ha avuto l’onore di incontrare, unica città in aggiunta a Reggio Emilia, direttamente attraverso il suo Sindaco, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione dell’apertura delle iniziative per il 150° dell’Unità d’Italia il 7 gennaio 2011; che una mostra sul paesaggio degli Erei è stata ospitata nella Casa Cervi nell’agosto scorso in occasione della Summer school sul paesaggio; che il 28 dicembre scorso per la prima volta la più importante giornata dell’istituto Cervi, coincidente con l’anniversario della fucilazione, ha visto il protagonismo di una città del sud, con l’inaugurazione della mostra che avremo a Piazza tra due giorni. E che in quella occasione gli unici sindaci invitati ad accompagnare quello di Reggio Emilia erano quello di Piazza e quello di Torino.
Ricordo, a mo’ di esempio, che la città di Piazza, unica città del sud, sta partecipando al progetto “Memorie in cammino”, un archivio su internet che raccoglierà le memorie di uno dei periodi più duri della storia d’Italia dal fascismo, alla seconda guerra mondiale, fino alla Resistenza e alla Liberazione e che la redazione locale, coordinata dal prof. Salvatore Lo Re e dal Direttore della Biblioteca, è considerata insieme a quella di Brescia, la migliore d’Italia.

Si tratta di un lavoro che risponde esattamente all’obiettivo di affermare la nostra città sul piano nazionale come luogo riconosciuto della cultura, capace di ritagliarsi spazi significativi nell’ambito della cultura contemporanea e non solo in quela ereditata dai secoli passati.

A questo rispinde anche Piazzajazz, evento che ha assunto, in appena tre anni, una notorietà nazionale,  e non solo, e che ha avuto un amplissimo riscontro nei mezzi di comunicazione di massa (la rassegna stampa nazionale, che comprende tutti i principali quotidiani nazionali, vede oltre 100 articoli solo per l’edizione 2011). Una manifestazione che riempie le strutture ricettive e di ristorazione della città per 5 giorni, come mostrano i dati ufficiali e che ha ricadute positive in tutto il commercio nel centro storico, con un investimento pubblico che è pari a meno di un quarto di quanto viene mobilitato in termini economici. E, se le condizioni di bilancio lo renderanno possibile, altre iniziative con lo stesso format, rivolte ad altre forme d’arte musicale e di passioni, condotte in collaborazione con altri soggetti privati, verranno organizzate nel 2012, con il duplice scopo di creare economia e dare visbilità ulteriore alla nostra città.

Questa attività non è che secondariamente rivolta ai residenti ai quali offre, comunque, opportunità di alta qualità, poiché il suo obiettivo è quello che ho sopra esposto, analogo, cioè, a quello che quasi sessant’anni fa portò giovani lungimiranti dell’epoca a strutturare il Palio dei Normanni nelle forme che conosciamo oggi. E, a proposito del Palio, le ultime edizioni hanno riportato la più importante manifestazione cittadina agli antichi fasti, sotto la guida dell’assessore Cimino, componente del Direttivo nazionale della Federazione Giochi storici, e con la collaborazione di tutti i comitati e le associazioni che si occupano del Palio e che gli hanno offerto grande ribalta mediatica.

E questa attività non solo ha avuto riscontro nella stampa, tra le “città della cultura” di diverse parti d’Italia, ma anche ha portato il Partito Democratico regionale a organizzare a Piazza gli “stati generali della cultura” siciliani e il sindaco di Piazza a rappresentare le istanze della Sicilia agli “stati generali della cultura” nazionali a Roma, alla presenza del Ministro dei beni e delle attività culturali e di alcuni leader politici nazionali. Ma già, nell’ottobre 2010, aveva spinto la Fondazione Fitzcarraldo, centro indipendente che svolge attività di progettazione, ricerca, formazione e documentazione sul management, l'economia e le politiche della cultura, delle arti e dei media e che ha sede a Torino, a invitare Piazza in occasione del X incontro annuale sul management culturale, sia per partecipare al seminario“Camera con vista.Il paesaggio come risorsa per lo sviluppo territoriale e la qualità della vita”, sia per essere presentata come best practice, cioè caso esemplare, in un incontro dal titolo “La nascita di un distretto turistico culturale integrato”.

Tutto ciò non ci ha spinto a tralasciare la giusta attività dedicata al tempo libero dei concittadini, in particolare nel periodo estivo. In quattro estati abbiamo organizzato oltre 150 eventi popolari di cui quelli a pagamento, solo tre, organizzati e pagati da imprenditori privati per cercare di portare qui artisti i cui costi non erano sostenibili per le casse comunali come Pino Daniele o Piero Pelù. Gli eventi hanno accontentato tutti i gusti, indipendentemente da quelli del sindaco o degli altri esponenti dell’amministrazione: dai concerti in piazza Falcone e Borsellino come quelli di Marco Carta, dei Cugini di Campagna, di Alex Britti, Antonella Ruggero alla rassegna Orgoglio di Sicilia che ha riempito oltremisura il chiostro dei Gesuiti nel 2010, alle rappresentazioni teatrali sempre nel chiostro dei Gesuiti o all’atrio S. Pietro tra cui quelle con Gianfranco Iannuzzo, Enrico Guarneri o i comici di Zelig.

E abbiamo avuto attenzione anche per quella cultura popolare che molti guardano storcendo il naso, come è avvenuto con alcuni concerti di un idolo della musica melodica qual’è Nino Fiorello o come quando in contrada Indirizzo, in occasione del 3 maggio, la festa più popolare e agreste delle nostre tradizioni, 5000 persone hanno assistito al concerto di Brigan Tony. Non sono qui in discussione i gusti miei o vostri, ma quelli di parte della nostra comunità che ha diritto di cittadinanza alla pari degli altri.

Il documento di supporto alla richiesta di mozione, dunque, ancora una volta racconta una verità separata dai fatti.

Come si fa a dire che il teatro comunale è stato ridimensionato, se in esso si sono svolti, grazie alla collaborazione di compagnie ed artisti tra cui, soprattutto, Il Sipario, non solo numerosissimi eventi teatrali, ma ogni anno almeno due rassegne, quella di teatro popolare senza l’intervento finanziario diretto del Comune, e quella di teatro borghese con il contributo pubblico di supporto. E se, dopo vent’anni in cui non si faceva manutenzione straordinaria, sono stati sostituiti il pavimento della platea, le poltrone, tutte le sedie dei palchi e i caloriferi? E se un progetto da 160 mila euro è inserito nel PIST e approvato?

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


___________


"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

TUTTI GLI ARTICOLI