lunedì 13 febbraio 2012

Nigrelli pensiero: Sulle attività produttive


Proseguendo nelle risposte, punto per punto, al documento di sostegno alla mozione di sfiducia, devo fare riferimento alla questione dell’area ex-Siace. Una situazione ingarbugliata perché in venti anni non si è voluta risolvere, non si è voluto, cioè, che il Comune tornasse nella piena proprietà dell’area. La riassunzione della causa non è stata possibile poiché i termini sono scaduti nel luglio 2008 a causa della inattività della precedente amministrazione. L’avv. Armao, attuale assessore regionale, incaricato dalla precedente amministrazione, nel marzo 2008 aveva inviato una nota al Comune, senza sapere che nel 2007 era stata emessa la sentenza di Cassazione. Il Comune, pertanto, venne a conoscenza del problema a termini scaduti.

Ora, come prevede la legge, essendo scaduti questi termini proprio nei giorni del nostro insediamento, abbiamo iniziato un nuovo procedimento di cui sono tenute le prime due udienze.

E il fatto che, anche in questa situazione di difficoltà, ci siano imprenditori che stanno investendo nella nostra città, dimostra che chi sta attento ai trend reali dell’economia, sta scommettendo su questa realtà. Contrariamente a quanto è affermato nella mozione, ancora una volta senza il conforto di dati, la situazione delle imprese mostra che se nel 2010 c’era stato un aumento delle imprese commerciali in una provincia sostanzialmente statica  (43 imprese in più, di cui 19 commerciali su circa 16 mila imprese in totale) grazie alle attività commerciali del nuovo outlet, nel 2011 il saldo, ancora in condizioni di sostanziale staticità, è stato leggermente negativo (37 imprese in meno su 15882), ma vede un aumento di 24 aziende tra quelle che si occupano di ricettività e ristorazione.
A Piazza, al contrario, le imprese, anche se di poche decine, aumentano. Nel biennio 2010-2011, rispetto al 2009, registriamo 30 nuove attività e 8 pubblici esercizi in più, frutto anche della decisa liberalizzazione che questa amministrazione ha sostenuto fin dall’insediamento. Tra le attività ricettive sta per aprire il primo albergo diffuso nel centro storico, frutto di un investimento completamente privato, che offrirà ricettività di qualità in via Garibaldi e in altre sedi nel quartiere che la circonda e un altro è già stato approvato e vedrà l’inizio dei lavori nei prossimi mesi.

Altre affermazioni contenute nella mozione sono false. Le fiere “estemporanee”, come sono definite dai consiglieri, indipendentemente dal loro maggiore o minore successo sono state comunque iniziative attivate da privati che hanno consentito ad artigiani e commercianti a posto fisso per lo più piazzesi, di avere una ulteriore vetrina in uno spazio centrale della città.
Il Centro commerciale naturale è stato fortemente voluto dall’Amministrazione comunale, che continua a sostenerlo, ed è stato il primo in Sicilia ad essere approvato. Sono stato l’unico amministratore in provincia a esprimere pubblicamente più di una volta, anche con lettere all’assessorato regionale, la necessità di un forte sostegno proprio ai CCN per controbilanciare l’attrattività ingenerata dall’outlet di Dittaino a danno del commercio locale. I presidenti dei CCN degli altri comuni hanno altrettanto pubblicamente ringraziato l’amministrazione di Piazza per questa posizione, a riprova che chi vede oggettivamente le cose, sa bene come si sono svolte.

Il CCN, di cui avevo parlato in campagna elettorale anche in mancanza di una specifica legge regionale, è un esempio di come stiamo affiancando il commercio in un’area, quella del centro storico, che più di altre soffre le condizioni di crisi attuali.
In maniera capziosa e sesquipedale voi segnalate la sola tra le dieci proposte sul commercio da me fatte in campagna elettorale che non è stato possibile attuare.

Vi ricordo, infatti, che le dieci proposte erano:
1. Incentivi alle nuove attività commerciali nel centro storico con l’abolizione dell’ICI e delle tasse comunali.
2 . Collocazione delle terrazze esterne dei bar per l’intero anno nel rispetto dei diritti dei residenti.
3. Riqualificazione e differenziazione delle licenze commerciali in prossimità della Villa romana del Casale.
4. Realizzazione di quattro mercatini di quartiere per la frutta e verdura nel centro, nella periferia nord, nella periferia sud, nel centro storico).
5. Riqualificazione e potenziamento del mercatino di piazza Falcone e Borsellino.
6. No al mercato settimanale nell’area ex-Siace.
7. Riunificazione dei due settori del mercato settimanale (alimentari e non).
8. Realizzazione di Zone a Traffico Limitato lungo gli assi commerciali con il consenso degli operatori della zona.
9. Riapertura immediata della Fiera del bestiame con gli adeguamenti necessari.
10. Attrezzare l’area ex-Siace per esposizioni e manifestazioni temporanee (tettoie, servizi, ecc.)

Di queste dieci proposte, come nessuno può smentire, non sono state attuate la prima – che non era consentita in relazione all’ICI, alla TIA e alla TOSAP – e la terza, di cui si potrà discutere se e quando l’area commerciale della Villa sarà di competenza comunale. La possibilità di istituire la ZTL in alcuni assi commerciali del centro storico – via Garibaldi in particolare – è in discussione con il CCN da alcune settimane e sarà attuata se e non appena verrà raggiunto un accordo. IL RESTO E’ STATO REALIZZATO PER INTERO, sotto la guida dell’assessore Teodoro Ribilotta, compresi corsi di inglese per chi lavora nel settore del commercio e dei servizi.

Il documento sulla mozione fa poi confusione – non so se involontariamente o consapevolmente – facendo riferimento all’addizionale sull’accise elettrica che è una norma specifica introdotta per le regioni in cui c’è l’emergenza rifiuti, come la Sicilia, e i cui proventi servono esclusivamente a contribuire al pagamento del servizio integrato dei rifiuti, il cui collasso è, in parte, stato generato anche da irresponsabili azioni di esponenti politici che stanno dietro alcuni dei firmatari della mozione, che per alcuni anni hanno spinto i cittadini a non pagare le tasse sui rifiuti. 

Chi sono

Qualcuno, di cui non ho molta stima, mi chiama "Architetto di Dio". La cosa, però, mi piace. Dicono che sono un architetto eclettico ed un pò anomalo. Il mio lavoro è a metà tra i restauri ed il turismo. Sono cooperatore salesiano e amo Don Bosco. Sono sposato con Cinzia che amo. Abbiamo tre figli, Gabriele Samuele e Gaia. Se vuoi scrivermi ecco la mail architettodidio@gmail.com


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"Il senso di inquietudine mi insegue sempre e quando mi pare di aver colto una certezza ricado nell'assoluto smarrimento. Mi chiedo: sono al posto giusto, al momento giusto? Boh! che casino è la VITA e quanto doloroso è questo cammino di scoperta dell'Assoluto che c'è in noi!"

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