Il video che ha dato inizio alla tavola rotonda.
giovedì 31 gennaio 2008
Puglisi di Italiani nel mondo."il berlusca presto sarà ad Enna"
Agostino Sella
Il comitato degli evacuati: "Vogliamo cambiare il bando sugli affitti". Il sindaco "vedremo"
Agostino Sella
mercoledì 30 gennaio 2008
Tina Caliota del PD: "impera il pensiero gattopardiano: cambiare tutto per non cambiare niente"
L’agognata unità si confà alle esigenze scaturite dagli ultimi eventi, entro tre mesi dovremo votare per le elezioni dei componenti l’assemblea regionale e quelle le provinciali arrivati alla loro scadenza naturale e forse anche per la Camera e il Senato della Repubblica cosa che non è auspicabile per gli scenari politici non proprio coincidenti (vedi dichiarazioni di Veltroni sul correre da soli); Considerato che auspicabilmente dovranno farsi le primarie per il PRESIDENTE DELLA REGIONE SICILIANA sarebbe augurabile che la raggiunta armonia si manifesti concretamente con la designazione del segretario in piena concordanza fra le diverse componenti per affrontare il triplice appuntamento elettorale con maggiore unità e coscienza di far parte di un unico partito le cui ragioni stanno nei valori e nelle radici comuni già individuate e riconosciute da Enrico Berlinguer e Aldo Moro a cui oggi va il mio pensiero, e di dover lavorare per il cambiamento della politica economica e sociale della nostra città, della nostra provincia e della nostra regione senza spreco di energie in sterili lotte intestine e clandestine.
In questa mia esperienza di canditata, che mi ha portato fra la gente a chiedere consensi per il nascente Partito Democratico, ho dovuto registrare con amarezza, che il pensiero gattopardiano del tutto cambia per non cambiare niente impera sovrano e con profonda rassegnazione.
Sta a noi dimostrare il contrario attraverso i nostri comportamenti, il nostro impegno e un rinnovato modo di stare in mezzo alla gente, vicino ai loro problemi e alle loro esigenze e dando voce a chi non ne ha mai avuto, ai giovani e alle donne, che devono rappresentare la vera novità del nostro partito.
lunedì 28 gennaio 2008
PD. Eletto il direttivo. Adesso entro 15 giorni il segretario
Agostino Sella
Lavoratori ex reddito minimo sul piede di guerra
Agostino Sella
venerdì 25 gennaio 2008
Il PD trova l'accordo. Tutti insieme con un mega-listone da 110 componenti
giovedì 24 gennaio 2008
Roccaverde a tutto campo. Da Cuffaro al PD piazzese
Provo a delineare quindi in maniera sintetica, il profilo del nuovo segretario locale del PD, sapendo benissimo che quello che io vorrei non si sposa molto bene con le logiche di tanti di noi, un po’ avvezzi alle vecchie logiche e anche assuefatti alle cattive pratiche che vogliono l’elezione di questa figura come il risultato di un bilanciamento di forze tra le varie aree culturali, che sappiamo bene rappresentano più che altro, anche legittimamente, aree di potere. Peccato che i cittadini fuori dai palazzi della politica ( quelli che devono fare i conti con i magri stipendi e salari - quando ci sono- che l’insana politica di questi ultimi decenni somministra e con un sistema di servizi a dir poco indecente), non apprezzano questo modo di fare politica e non stimano assolutamente i politici abbarbicati alle loro ricche poltrone, costi quel che costi, senza pudore e vergogna.
Prendiamo, per esempio, il caso attualissimo dell’ on. Cuffaro che a dispetto di una pesantissima condanna a 5 anni e all’ interdizione dai pubblici uffici, rimangiandosi anche il reiterato impegno a dimettersi , in caso di condanna, ha deciso di restare al suo posto. A dispetto anche di tantissimi esponenti di forze politiche e sociali ( e non solo di opposizione al suo governo) che gli chiedono un atto di responsabilità verso i Siciliani.
Ciò che meraviglia e preoccupa, tuttavia, non è solo il comportamento di Cuffaro, ma anche le opinioni di gente del nostro Partito, come l’on. Crisafulli e il Presidente della provincia Salerno, riportate nel sito Web ViviEnna. it .
Riporto testualmente quelle di Crisafulli, omaggiato da tanti personaggi della sinistra, ma molto apprezzato anche a destra:
“Le sentenze dei giudici non si commentano.Il Presidente Cuffaro rimarrà in carica…Certo per lui sarà difficile operare… ma speriamo che ci riesca, con la sua grande vitalità, a concretizzare iniziative che possano fare crescere l’Isola”. Affermazioni incredibili sulla bocca di un politico di sinistra, considerato il leader della nostra Provincia ! Eppure, pensandoci bene, cosa ci si poteva aspettare da chi, come lui, è stato sorpreso a parlare, affabilmente, di politica e appalti con personaggi di spicco del nostro panorama mafioso, come sappiamo tutti e come riassume bene il giornalista Lirio Abbate nel suo recente libro “ I complici” nel capitolo dedicato a questa storia, da pag 141 a pag. 145 ?
Salerno, invece, meno brutalmente e più diplomaticamente, dice: “ Personalmente come amministratore locale, non mi auguro una crisi istituzionale della Regione…Sul piano umano, essendo stato escluso il favoreggiamento della mafia, credo che Cuffaro meriti la solidarietà di tutti per il modo sereno con cui ha affrontato il giudizio” Bravo anche il nostro Presidente. Ma, in fondo, sul piano dei rapporti tra etica-legalità-politica, cosa ci si poteva aspettare anche da lui che recentemente, nell’ editoriale della rivista della Provincia- numero di dicembre – (dopo avere magnificato i progressi della nostra provincia sul piano dello sviluppo sociale ed economico, essendo risalita di qualche punto dal fondo di ogni classifica), ha ricordato un titolo della cronaca di Caltanissetta che diceva” Dateci Crisafulli, vi diamo in cambio sette parlamentari”! Io sarei pronto a fare il cambio, dando magari gratis anche Salerno, sempre per continuare l’esilarante citazione del Presidente ! Ma, visto, che purtroppo ce li dovremo tenere non si sa per quanto tempo ancora, evitiamo almeno una loro clonazione, replicandoli a livello locale.
In fondo, il segretario del PD che vorrei, ma potrebbe starci bene, forse anche meglio, una segretaria, non dovrebbe somigliare ai personaggi sopra citati. E avere altre caratteristiche che ne facciano un riferimento credibile per tutta la cittadinanza. Per esempio:
Scaturire da un confronto democratico, trasparente tra le varie anime del partito, a livello locale, e non a tavolino, tra gruppi ristretti di dirigenti, con accordi poco chiari e il manuale Cencelli in mano;
Non aspettare, sui candidati individuati a livello locale, l’ approvazione preventiva da parte dei dirigenti provinciali, o peggio, tollerare eventuali veti;
No a candidati che pensassero di essere gli “ unti del Signore”, ma a persone umili e oneste intellettualmente, capaci anche di presentarsi agli altri, prima dell’assemblea conclusiva, con la loro faccia e loro idee;
Sì a candidati che sappiano dialogare con le varie componenti interne, con gli altri partiti e con la Città nelle sue varie espressioni.
Forse è un profilo utopistico quello che ho delineato, e incompleto sicuramente, ma sarebbe opportuno muoversi in questa direzione.
Saremo capaci di farlo ? Ancora lo spero.
Salvatore Roccaverde
mercoledì 23 gennaio 2008
Sicilia irredimibile.
lunedì 21 gennaio 2008
PD. Forse un unico listone. L'appello: "Convergiamo tutti su Monica Bellucci"
Agostino Sella
La proposta
Comune: entro il 29 le istanze per il contributo affitto.
Agostino Sella
venerdì 18 gennaio 2008
Cuffaro condannato a 5 anni per favoreggiamento alla mafia. Rimane Presidente della Regione W l'Italia e la Sicilia. VERGOGNAMOCI
Cuffaro, presente in aula, è stato condannato per i reati di favoreggiamento, ma senza l'aggravante della mafia e per violazione del segreto istruttorio, secondo il dispositivo della sentenza letto in aula dal presidente del collegio.
Cuffaro è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.
Partito democratico. Giorni di grandi manovre.
Agostino Sella
Pennisi: “L’università è stata tradita a seguito di una indegna gazzarra organizzata da uno sparuto gruppo di giovani istigati da “cattivi maestri”.
Agostino Sella
Stanta Chiara. Evacuate due aule per la pioggia
Agostino Sella
giovedì 17 gennaio 2008
Mauro Farina sulle accuse della Di Giorgio "La cecità dell’odio impedisce di vedere obiettivamente le cose"
Affermazioni del tipo «ritengo la sua esperienza politica priva di ogni incisività, tanto che se lei non si fosse mai seduto su quelle poltrone che ha menzionato nessuno, e sottolineo nessuno, si sarebbe accorto della sua assenza» suonano come insulti gratuiti ed ingenerosi e sottolineano un accanimento personale contro chi in questi anni ha sempre e realmente apportato un contributo costante alla crescita ed allo sviluppo della nostra Città. Non voglio certo prendere io le difese di Rosario Paternicò che è indubbiamente molto bravo ed ha ottimi argomenti per difendersi da solo, ma non posso tollerare l’alterazione della verità, la mistificazione dei fatti e la faziosità del ragionamento portato avanti dalla giovane Di Giorgio. Ella, in uno dei passaggi più alti della sua enunciazione teo-politica, chiede al consigliere Paternicò «non crede che in realtà a fare scattare il suo seggio abbiano contribuito anche altri elettori che avevano suffragato la stessa lista, votando per altri candidati o addirittura solo per il partito UDEUR? In altri termini, anche ammesso che tutti i cittadini che l’hanno votata siano d’accordo con lei, come si pone in relazione agli altri elettori dell’UDEUR i quali, facendo ancora parte della coalizione di centrosinistra, avrebbero voluto la sfiducia al Sindaco Prestifilippo?». Questo è il trionfo dell’ipocrisia, della cecità politica, della faziosità che si spinge oltre ad ogni logica razionale. Il membro dell’Associazione Notarbartolo dà di fioretto al consigliere Paternicò accusandolo di aver tradito le ideologie e le aspettative del suo elettorato di centro sinistra, che non avevano voluto Prestifilippo sindaco e, ragionevolmente, non lo vorrebbero nemmeno adesso. Ma la nostra dimentica però di crocifiggere allo stesso modo il suo amico, e forse membro della stessa Associazione, Giuseppe Falcone che, tradendo palesemente il voto dei suoi elettori, le indicazioni del suo partito, le elementari logiche della politica, è diventato consigliere comunale grazie alla rinuncia al seggio in prima battuta dell’eletto Fabrizio Tudisco e, non prendendo in alcuna considerazione il fatto che il suo elettorato è sicuramente alternativo alla sinistra, stringe strane, ripetute ed anomale alleanze con il centro sinistra fino a spingersi a firmare e votare la sfiducia al Sindaco appartenente al suo stesso partito ed alla coalizione grazie alla quale lui è stato eletto consigliere comunale. Gli elettori che gli hanno consentito di essere eletto non erano quelli che hanno voluto Maurizio Prestifilippo Sindaco di questa Città? Votare la sfiducia non è un atto di tradimento nei loro confronti? O le regole valgono solo per gli altri? Alla faccia della coerenza, signora Di Giorgio. Le sue affermazioni mi fanno ricordare quanto attuale siano ancor oggi i Vangeli. In un passo di essi infatti Gesù diceva:«Non guardare la pagliuzza nell’occhio del fratello, quando nel tuo c’è una trave»! Se mi permette di darle un consiglio, non sforzi la sua vista a cercare la pagliuzza nell’occhio del consigliere Paternicò, ma prenda coscienza della trave che impedisce lucidità visiva al suo occhio ed a quello del consigliere Falcone. Per completare il mio intervento vorrei solo fare un accenno alle sue arti divinatorie, di cassandrica memoria: non disturbi gli uragani americani per pronosticare lo spazzamento della Giunta Prestifilippo. Se lei non fosse offuscata da cotanto accanimento si accorgerebbe di quanto lavoro sta producendo la nostra Amministrazione e credo che lei, la sua associazione, il suo candidato a sindaco correte seriamente il rischio di essere schiacciati dalla verità e potreste scoprire quanto è difficile essere credibili usando solo le chiacchiere, le bugie e la violenza dialettica.
Assessore Mauro Farina
martedì 15 gennaio 2008
La commissione cultura al Vescovo ed al Sindaco: "presto una legge speciale per Piazza"
Agostino Sella
Che bella sinistra!!! A Enna l'Ato in Campania Bassolino. Ed i cittadini pagano!!!
Rifiuti, sinonimo di affari e n’drangheta. Almeno così è in Campania. Ad Enna la n’drangeta non c’entra, la mafia, forse neanche, però possiamo dire, senza passare per dissennati, che nell’ennese “rifiuti” sono sinonimo di “casta politica”, sprechi e clientela. Da qualche anno, da quanto poi sono state inventate le Ato, ossia le società territoriali che gestiscono i rifiuti, il rapporto tra rifiuti e politica, intesa non come servizio ma come gestione del potere per fini personali, è diventato molto più stretto. Insomma da quanto la politica è entrata in maniera preponderante nella gestione dei rifiuti sono aumentati gli sprechi. Adesso ci spieghiamo meglio. Fino a qualche anno addietro, erano i comuni a gestire la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Davano in appalto il servizio a ditte private e pagavano ogni anno il conto. Magari qualche politico tirava la giacca all’impresa di turno, però non vedevamo strade sommerse dai rifiuti, come spesso avviene adesso. Poi la politica ha inventato le Ato. Niente più ditte, ma una grande società pubblico-privato che gestisce i rifiuti. Ecco i risultati. Pessimi per i cittadini: bollette raddoppiate, servizio carente, strade sporche. Ottimi per la politica: creazione di posti di sottogoverno e di lavoro, pagati con i soldi delle bollette raddoppiante cittadini. Alcune cifre: Ad Enna tra Ato e Sicilia Ambiente, una società parallela all’Ato, lavorano ben 552 dipendenti. Significa che per smaltire i rifiuti in provincia di Enna occorre in media 1 persona ogni 320 cittadini. Insomma… non poco. Peraltro, ai vertici dell’Ato, fino a qualche settimana addietro c’erano i nostri amati deputati, nazionali e regionali Crisafulli, Tumino, Grimaldi e compagnia bella. Dopo aver amministrato peggio di un condominio l’ente hanno lasciato il testimone ai sindaci che se la devono vedere con un debito già contratto di oltre 60 milioni di euro (pari a circa 116 miliardi di vecchie lire). Pare che entro la fine del 2008 si dovrebbe arrivare a 80 milioni di euro. Debiti che sono sulla pelle dei circa 180 mila abitanti della provincia ennese, che a fine anno si ritroveranno ad avere circa 450 euro a testa di debito per la spazzatura. Debiti contratti, però, non tanto e non solo per il costo del servizio che occorre svolgere per tenere pulite le strade ma piuttosto dalla necessità di garantire i livelli occupazionali. E i livelli occupazionali di chi?!? Ma dei partiti, di centro destra e di centro sinistra, che hanno messo negli uffici i loro “amici più fedeli” con lauti stipendi e rimborsi. Qualche mese addietro in un convegno organizzato da un partito è emerso che dibattito è emerso chiaramente che l'organico dell'ATO è sovradimensionato, ed è venuto fuori altrettanto chiaramente che le assunzioni sono state fatte senza alcun criterio di evidenza pubblica ma solo ed esclusivamente in base a bieche logiche clientelari. Niente concorsi pubblici, ma solo chiamate dirette. Tutto alla faccia dei cittadini poveretti che pagano le bollette. Ma insomma ci rendiamo conto! Ma miei cari politici alzate le testa e volate alti!!! Se si guardano con attenzione i dipendenti della grosso carrozzone si vede come quasi tutti siano riconducibili, per legami di parentela, di partito o di altro tipo, ad esponenti politici, in particolare dell’amministrazione provinciale. Così questa provincia non va avanti. Sarà un provincia con l’università, ma che avrà poco a vedere con la dignità politica. Poi ci sarebbe tanto da dire sul versante della qualità della raccolta, in cui i dati per fortuna non sono quelli della Campania. La produzione di rifiuti ad Enna nel 2006 ha registrato un incremento pari allo 0,1 %, passando dalle 13.937 tonnellate del 2005 alle 13.948 tonnellate del 2006. Nel 2006 sono state raccolte in modo differenziato 1.208 tonnellate, pari all’8%. Certamente si potrebbe fare di più. La produzione media nazionale di rifiuti è di 1,5 kg/giorno/ab. Ad Enna è di 1,35 kg per abitante pari a circa 494,6 chilogrammi abitante all’anno; 1,35 chilogrammi abitante al giorno. Per raggiungere gli obiettivi di legge sarebbe necessario aumentare la raccolta differenziata a 0,5 kg/ab/giorno. Ogni famiglia di 4 persone dovrebbe raccogliere separatamente circa 2 chili di rifiuti al giorno. Ci si può riuscire anche con qualche “raccomandato” in meno che negli uffici dell’Ato con i soldi dei cittadini sbriga le faccende del suo politico di riferimento.
Agostino Sella
lunedì 14 gennaio 2008
Ancora su Libertà di coscienza e libertà di mandato.
In questa esigenza io credo risieda l’essenza stessa della democrazia: nel confronto libero e rispettoso delle opinioni, e nella crescita umana, sociale e culturale che inevitabilmente ne consegue.
Mi auguro, anzi, che anche gli altri consiglieri comunali chiamati in causa possano aderire a questa discussione, che in tal caso sarebbe sicuramente ricca di altri fruttuosi sviluppi.
Esaurita questa doverosa premessa, però, non posso non rilevare senza rammarico che la reazione del Consigliere Paternicò è stata sin troppo risentita, manifestando un’acredine personale che non pensavo lui covasse nei miei confronti e della mia famiglia.
Io e la mia famiglia, invece, continueremo a rispettarlo profondamente sul piano umano e a tutelarlo in ogni sede, ove possibile, quali che siano le sue scelte professionali e politiche.
Entrando nel merito delle accuse lanciatemi, e rivolgendomi direttamente al Consigliere Paternicò, ritengo che neanche questa volta egli sia riuscito a chiarire né le ragioni dell’ennesima fuoriuscita da un partito, né, soprattutto, le motivazioni dell’appoggio ad un Sindaco che non era quello che aveva sostenuto nel 2004.
Ma c’è un’altra circostanza che mi ha colpito.
Un’affermazione del genere pone un rilevante problema di fondo: crede davvero di essere divenuto consigliere comunale solo grazie alle preferenze individuali?
Piuttosto, non crede che in realtà a fare scattare il suo seggio abbiano contribuito anche altri elettori che avevano suffragato la stessa lista, votando per altri candidati o addirittura solo per il partito UDEUR?
In altri termini, anche ammesso che tutti i cittadini che l’hanno votata siano d’accordo con lei, come si pone in relazione agli altri elettori dell’UDEUR i quali, facendo ancora parte della coalizione di centrosinistra, avrebbero voluto la sfiducia al Sindaco Prestifilippo?
Per queste ragioni era nata la mia riflessione, come chiunque può constatare leggendo il mio intervento sui siti web, e non certo per stigmatizzare la sua persona ovvero per lanciare inutili invettive contro le istituzioni.
Quanto poi alla mia critica sul fatto di non avere constatato, durante questi 13 anni della sua attività politica, un atto amministrativo che possa aver risolto i problemi della città, nella sua replica lei stesso ha confermato implicitamente la veridicità delle mie convinzioni.
Invece la sottoscritta, ed i membri dell’Associazione Notarbartolo, hanno già agito in difesa di quelle istituzioni e di quei diritti che qualche rappresentante della comunità armerina omette costantemente di tutelare.
Ma sappia, e non so se ciò la potrà consolare, che i rappresentanti di questa associazione hanno tante volte anticipato eventi e attività poi concretamente verificatesi, e non certo perché in possesso di doti divinatorie, quanto piuttosto per un attenta valutazione delle esigenze e dei bisogni dell’opinione pubblica armerina.
Per questa ragione, da un lato la voglio rassicurare, essendo pronta sin da adesso a scommettere qualsiasi cifra sul fatto che, nel Giugno del 2009, lei siederà nuovamente sugli scranni di Palazzo di Città.
Ma sono altrettanto sicura di un’altra circostanza, che avrà rilevanza ben più grande della sua elezione, e che non credo le farà un grande piacere: nel mese di Maggio del 2009 la Giunta Prestifilippo sarà spazzata via dagli elettori, alla stessa stregua delle palme frantumate dagli uragani che si abbattono sulla Florida.
Questa è la politica che vogliamo, questa è la Piazza Armerina che continuiamo a sognare.
Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”
sabato 12 gennaio 2008
Rosario Paternicò replica ad Alessia Di Giorgio
1) Riflessione politica di parte;
2) Riflessione politica/amministrativa mancante di valide ed opportune conoscenze degli atti.
Pensi se la mozione di sfiducia sarebbe passata,cosa sarebbe successo a Piazza Armerina…….. .
A lei una riflessione piu’ ampia ed articolata dei veri problemi che affligge tutta la cittadinanza armerina, e non i problemi personali di alcuni uomini politici, che attraverso la mozione hanno cercato di portare avanti a discapito della nostra bella, amata, gloriosa, citta’ di Piazza Armerina.
Saluti.
Rosario Paternico’
La Delia. "PD, basta con le correnti"
Agostino Sella
Che prezzo ha la nostra salute di Siciliani e Italiani?
Macerie, sassi e pietre miliari.
In occasione del recente dibattito sulla mozione di sfiducia al Sindaco Prestifilippo, il consigliere Fioriglio, in un apprezzabile quanto inascoltato passaggio del suo discorso, invitava tutti i componenti del civico consesso ad operare per apporre pietre miliari nella storia politica comunale, e non limitarsi a lanciare sassi.
Dopo aver visto le macerie che ricoprono le due chiese del nostro sventurato (e sventrato) centro storico, credo che l’invito del consigliere Fioriglio acquisti un pregio particolare, soprattutto se si considera che il cedimento delle strutture murarie delle parrocchie dell’Itria e di Santa Veneranda non è un evento eccezionale ed imprevedibile, ma si inserisce piuttosto in un contesto di incuria oramai cristallizzato.
Pur tuttavia, per spirito di obiettività, non posso esimermi dal rilevare che ogni azione critica scadrebbe nella più inutile delle pedanterie se si accusasse l’attuale amministrazione di essere la causa esclusiva di questi incredibili disastri.
Certo, chi scrive aveva già previsto che al termine della Giunta Prestifilippo il nostro Paese sarebbe divenuto un cumulo di macerie (basti leggere la riflessione dal titolo “Maurizio Prestifilippo: ritratto di un prestigiatore”, dove peraltro era stata preconizzata, con largo anticipo, anche la battuta d’arresto della mozione di sfiducia), ma il processo di degrado di Piazza Armerina non si è certo determinato solo in questi (quasi) quattro anni di non - governo.
Piuttosto, esso affonda le radici in tempi più remoti.
Ed infatti, non credo di essere lontano dal vero se affermo che le origini di questo disastro si collegano all’inerzia di quei celebrati politici degli “anni 80”, i quali non solo non si posero affatto il problema del recupero del centro storico, ma anzi si disinteressarono apertamente della tutela delle nostre bellezze paesaggistiche ed architettoniche, preferendo piuttosto la cementificazione selvaggia e, con essa, anche lo scempio più feroce della città d’arte per eccellenza.
Tanto per citare qualche esempio, non credo che durante quegli anni occorresse uno studio scientifico complesso per rendersi conto che l’acquedotto nel centro storico era un colabrodo; che la stabilità dei molti importanti monumenti era non poco precaria; che la costruzione di edifici attorno alla bellissima chiesa di S. Andrea aveva determinato un terrificante impatto ambientale; che persino le opere di decoro urbano progettate (prima fra tutte Piazza Marescalchi) avrebbero reso orripilante la parte moderna della nostra città; che orde di predoni stavano rubando, e continuano a rubare indisturbati, i pezzi più pregiati del nostro patrimonio artistico.
La Giunta Prestifilippo però, pur avendo delle responsabilità tutto sommato marginali in questo processo insostenibile di decadenza, non è destinata ad aprire una nuova fase di tutela e di recupero del nostro patrimonio artistico, ma piuttosto a chiuderne, disastrosamente, un’altra: quella della gestione velleitaria della contingenza.
In altri termini, trovo che sia assai scadente un’azione di governo che si nutre – solo ed esclusivamente - della speranza dell’approvazione di una legge speciale per il recupero del centro storico, facendo leva, volta per volta, sull’onda emotiva determinata dai crolli o dai furti delle opere d’arte.
Ma ancora, e più in generale, ritengo che sia non poco fallace una prospettiva politica che si affida al misericordioso aiuto dell’alta (si fa per dire) politica di Roma o Palermo, senza curarsi del fatto che la legislazione finanziaria ha già messo nelle mani degli stessi Comuni delle risorse da utilizzare per il recupero dell’arte.
Non nutro dubbi, invece, sul fatto che ogni cittadino non si opporrebbe a pagare delle nuove imposte per finanziare delle attività di consolidamento delle Chiese nel centro storico, per recuperare le decine di opere d’arte cadute nell’oblio, per rendere le opere di arredo urbano continuazione e sviluppo del nostro grande passato, e non più espressione di un presente miserabile e di un futuro ancora indefinibile.
La finanziaria dell’anno 2007 aveva concesso questa possibilità ai Comuni, come già diverso tempo fa chi scrive si permise di ricordare (vedasi Report, periodico siciliano di informazione, n. 31 del 04/08/2007, dove si accennava all’imposta di scopo), sperando che la classe politica potesse raccogliere un utile invito; a distanza di mesi nulla è stato fatto e ritengo che nulla potrà essere fatto anche nell’immediato futuro.
Dovremo attendere pazientemente questi 14 mesi che passano invano, con i problemi perniciosi di sempre e con il primo cittadino che continuerà ad esibire i suoi divertenti ma inutili giochi di prestigio, che costituiscono la somma manifestazione dell’impotenza amministrativa che ha messo in ginocchio la nostra economia.
Malgrado tutto, però, iniziamo ad essere ottimisti.
E affermiamo ciò in quanto iniziamo ad intravedere nella gente un nuovo e vigoroso spirito di iniziativa, cui si affianca una consapevolezza delle potenzialità creative della nostra terra che non si nutre più del falso mito della misericordia palermitana o romana, ovvero degli improduttivi richiami mediatici di Vittorio Sgarbi.
La gente ha voglia di investire sé stessa nel territorio, di pianificare il proprio futuro, di rendersi pienamente artefice del proprio destino, e per questo invoca a gran voce delle scelte coraggiose che questa amministrazione non può fare, ma non per cattiveria o cinismo politico, ma per scarsa consapevolezza degli strumenti gestionali che l’ordinamento giuridico le ha affidato.
Perciò ben venga una legge speciale per il recupero del centro storico di Piazza Armerina.
Ma nell’attesa che ciò avvenga – se mai avverrà - la comunità piazzese non può che invitare le istituzioni locali ad attivare quegli istituti giuridici che consentono già oggi di iniziare ad invertire questo trend negativo, e posare piuttosto sulla nostra terra quelle pietre miliari cui faceva riferimento, nel suo saggio discorso del 21/12/2007, il Consigliere Basilio Fioriglio.
Piazza Armerina, 07/01/2007
Filippo Andrea Di Giorgio
Associazione “Emanuele e Leopoldo Notarbartolo”
giovedì 10 gennaio 2008
Prestifilippo partorisce "politicamente" finalmente il settimo assessore: E' Totuccio Martello
Assemblea del PD. Molte polemiche e nessuna decisione.
Agostino Sella
Il comune anticipa un mese ai lavoratori dei contieri di servizio
Agostino Sella
Niente stipendi per i lavoratori dei cantieri di servizio.
Agostino Sella
PD: lavori in corso per l’elezione del segretario cittadino
Ho partecipato ieri sera alla riunione del Partito Democratico, indetta dal coordinamento provinciale per illustrare il regolamento per lo svolgimento delle Assemblee di Circolo, per l’ elezione dei segretari e dei coordinamenti cittadini e dei delegati alle Assemblee provinciali, previste per il 27 gennaio p.v. Una riunione molto attesa, ricca di partecipanti, presieduta dal coordinatore provinciale avv. Arena, con la presenza dei leader massimi del nascente partito. E’ stata una riunione molto vivace, ricca di spunti di riflessione, a tratti anche nervosa. Ma sostanzialmente corretta, anche se il lungo periodo di “vacatio” organizzativa e di direzione politica antecedente e successiva alla primarie del 14 ottobre, ha determinato uno stato di disagio, e in alcuni momenti anche di tensione, in molti partecipanti che sicuramente avevano tante cose da dire sullo stato attuale di costruzione del partito e sulle sue prospettive politiche nella nostra Città. E vorrei fermarmi qui, perché la riunione si è conclusa senza alcun calendario di nuovi incontri, prima del 27 gennaio, con delusione di tutti i partecipanti che aspettavano e si aspettano ancora nuove riunioni politiche prima di arrivare a scegliere in maniera democratica e trasparente i nuovi dirigenti del PD di Piazza Armerina. Fatta questa doverosa premessa, vi propongo a caldo qualche mia riflessione, in parte riprendendo argomenti emersi nel corso del dibattito.
· Le regole. Quelle contenute nel regolamento, emanato dal PD regionale, sono in gran parte condivisibili, ma alcune sono a mio avviso assolutamente in controtendenza rispetto al principio delle primarie . Mi riferisco in particolare all’elezione dei segretari cittadini che dovrebbe scaturire direttamente dall’assemblea e non dal coordinamento, e che va quindi fatalmente a riproporre logiche spartitorie e di potere ben lontane dallo spirito con cui si è votato il 14 ottobre. Il segretario cittadino dovrà avere una forte autorevolezza politica e morale che solo una elezione ampia di primo grado può assicurare, attraverso la presentazione di una o più candidature autorevoli proposte dalle varie anime del partito. Si potrebbe obiettare che il nuovo regolamento prevede una procedura diversa, ma ieri sera è stato pure detto che alcune regole saranno modificate ( come quella sulla presentazione delle liste che dovranno essere presentate tre giorni prima e non mezz’ ora dopo l’inizio dell’ Assemblea). Perché quindi non modificare anche le regole relative all’ elezione del segretario cittadino?
Mi auguro quindi che il coordinamento provinciale valuti attentamente la questione, oltre a stabilire, come previsto da regolamento, il numero esatto dei componenti del Coordinamento Cittadino. Francamente, 94 componenti
( un decimo degli elettori del 14 ottobre), mi sembrano un po’ troppi per la nostra Città. Ne basterebbero al massimo una cinquantina, se non si vogliono paralizzare e svilire per il futuro i nuovi organismi.
· Come arrivare al 27 gennaio. E’ assolutamente indispensabile che qualcuno legittimato a farlo fissi un calendario di incontri per arrivare preparati e in maniera democratica all’elezione del 27 gennaio. Il dibattito appena cominciato ieri sera deve necessariamente continuare per approfondire strategie politiche e programmi politici a breve e media scadenza. Con un confronto serrato sui problemi concreti della nostra Città e della nostra Provincia, con la partecipazione più ampia possibile degli elettori del 14 ottobre, e la presenza dei possibili candidati alla segreteria che dovranno manifestare in maniera chiara la loro disponibilità ed esporre in maniera anche più convincente i loro progetti.
L’ organizzazione e la gestione di tali incontri potrebbero essere legittimamente assunte dal Comitato Promotore Cittadino istituito per le primarie di ottobre, o dagli eletti alla Costituente regionale e nazionale o dal deputato locale o dagli ex segretari DS e Margherita. Chiunque di loro o tutti insieme.Purchè ci si riunisca in maniera pubblica, aperta a tutti gli elettori del 14 ottobre. E subito. In tal modo, come è stato opportunamente sostenuto ieri sera da tanti, il problema se presentare una sola lista o più liste, si risolverebbe più facilmente e in maniera unitaria. Evitando, come purtroppo è avvenuto in questi mesi di “ vacatio”, che le scelte importanti per la nostra Città vengano affidate ai “ soliti noti “, magari davanti ad un bar, o al caso.
Questa non è democrazia.
Salvatore Roccaverde
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